Supercoppa, un disastro il viaggio per i tifosi organizzato dalla Lega Serie A: hanno voluto risparmiare sul tour operator

Per i tifosi della quattro squadre. Arrivo in ritardo, in albergo camere solo di notte. E il ritorno si è fermato a Napoli. Red Sox: «Lì il 90% elle donne ha il burqa», «stadio triste» (Corriere di Bologna)

De Siervo, Rabiot Serie A

Db Riad (Arabia Saudita) 02/01/2025 - Supercoppa Italiana / Inter-Atalanta / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Luigi De Siervo

Gli aggettivi per criticare la Lega si sprecano ed il viaggio che doveva celebrare l’amicizia tra 200 tifosi delle quattro squadre che hanno preso parte alla trasferta organizzata dalla Lega a Riad per la Supercoppa è stato un disastro tanto che la stessa Lega ha emesso un comunicato scusandosi dei disagi. Sulle colonne del Corriere di Bologna Fernando Pellerano ricostruisce l’avventura dei sostenitori felsinei.

Li hanno mollati a Napoli con un sms: Vi rimborseremo

Il tour è stato così così, l’organizzazione inesistente, tanti disagi, basti pensare che 150 tifosi sono stati «mollati» ieri pomeriggio a Napoli: unico modo per rientrare, in treno. Con un sms: «Vi rimborseremo» (la Lega ha poi diffuso un comunicato scusandosi del disguido). Sette tifosissimi sono però rimasti a Riad. «Ho girato tutta la notte a piedi al freddo», racconta Red Sox, il tassista che da anni sostiene la Casa delle Donne. «Mi piace scoprire, perdermi e di giorno ho visto cose per me forti: il 90% delle donne gira con il burqa “totale”. Ora ho preso un hotel, fra un po’ mi rivedo con gli altri, ripartiremo all’alba di martedì».

Ritardi, niente visite e allo stadio a partita iniziata

Chi è ripartito, ha subìto fino alla fine la disorganizzazione della trasferta «istituzionale». «Ritardi su ritardi, fin dalla partenza, il programma che ci avevano dato è completamente saltato. Il primo giorno dall’aeroporto siamo andati direttamente allo stadio, a partita iniziata, senza passare dall’hotel che in piena notte ci ha messo un’ora per darci le camere», racconta l’opinionista ex calciatrice Katia Serra, in viaggio con la «balotta» rosa scelta dal Centro Coordinamento Club per la scelta. «Eravamo tante, ci siamo divertite, una bella esperienza e un esempio di presenza femminile (in Arabia). Abbiamo creato curiosità, tanti si complimentavano, per primi gli interisti con cui abbiamo condiviso l’albergo. Erano le ragazze a lanciare i cori, scatenate. Questo aspetto e la vittoria del Bologna sono le uniche due cose positive, il resto è stato vergognoso».

«Non abbiamo visto niente, nessuna visita, nessuna accoglienza, alcun contatto con tifosi e locali. Solo trasferimenti, in ritardo, da un posto all’altro» dice Serra, «ho solo visto uno stadio triste, mortificante per i giocatori e la manifestazione: l’unico motivo per giocare là sono i soldi». Tutti spesati, ma «abbiamo passato più tempo in viaggio e attese che altro: dopo la partita subito trasferiti in aeroporto. Scalo a Napoli per far scendere i napoletani e invece di ripartire siamo stati fermi, chiusi dentro senza acqua né informazioni per tre ore. La compagnia aerea polacca ci aveva fatto salire senza carta d’imbarco! Ci hanno detto: proseguite da soli. In treno quindi». Consiglio finale: «Se volete andare a vedere la finale sereni affidatevi a un tour operator serio, anche pagando qualcosa di più». Cosa che non ha fatto la Lega Calcio, che da questa Supercoppa ha incassato 23 milioni.

 

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