L’Atp introdurrà dal 2026 una regola contro il caldo estremo già in vigore nel circuito femminile, con pause di dieci minuti e possibili sospensioni delle partite in base all’indice Wbgt. La decisione arriva dopo le forti pressioni dei giocatori e gli episodi critici vissuti in tornei recenti, come Shanghai, tra temperature elevate e umidità estrema. L’obiettivo è tutelare la salute di atleti e addetti ai lavori, uniformando criteri finora lasciati alla valutazione dei singoli tornei. La stagione del tennis Atp 2026 inizierà il 2 gennaio in Australia con la United Cup (torneo a squadre nazionali) e i primi tornei singolari sono previsti dal 5 gennaio a Brisbane (Australia) e Hong Kong. Ne scrive Le Parisien
La regola introdotta dall’Atp contro il caldo estremo
Questa regola consente a un concorrente di richiedere una pausa di dieci minuti durante il terzo set per risposarsi se l’indice di temperatura (Wbgt), che tiene conto di fattori come temperatura, umidità e vento, raggiunge 30,1 durante i primi due set, secondo l’Atp. L’incontro verrà sospeso se questo indice supera 32,2.
Molti giocatori avevano chiesto misure per la stagione 2024. “Volete che un giocatore muoia in campo?”, aveva chiesto a ottobre il danese Holger Rune, che aveva incontrato le maggiori difficoltà durante il torneo di Shanghai, dove le temperature avevano superato i 30 °C con un tasso di umidità superiore all’80%.
La nuova regola mira a “proteggere la salute dei giocatori” , ma anche a “migliorare le condizioni per spettatori, arbitri, raccattapalle e il team organizzativo del torneo”, sottolinea l’Atp. Finora, le decisioni relative alle condizioni di gioco legate alle condizioni meteorologiche, e in particolare al caldo, erano di competenza del supervisore del torneo, in consultazione con i team medici e gli organizzatori locali.
Come ricorda anche la Gazzetta:
L’altro provvedimento in atto riguarda l’introduzione del cooling break in caso di raggiungimento dei 30.1° nella scala durante i primi due set (a livello Atp si gioca solo al meglio dei tre), richiedibile da parte dei giocatori. La pausa ovviamente si applicherà ad entrambi, della durata di 10 minuti tra secondo e terzo parziale; con la concessione anche di doccia e coaching, oltre a un maggiore riposo e al cambio di indumenti. In questo lasso temporale lo staff medico dell’Atp potrà anche verificare le condizioni di idratazione e la temperatura corporea dei protagonisti. Nel doppio non ci sarà un’interruzione formale, ma saranno permessi “90 secondi di idratazione in più” se la scala WBGT sarà pari o superiore ai 31°.