Yaya Touré: «Mia moglie mi disse di Guardiola: “Ti ha trattato come un cane. Non è un uomo, è malvagio, come Satana”»

Al canale YouTube di Zack: «Me lo disse quando Pep Voleva che restassi a Barcellona. Non vedo un uomo, vedo un serpente»

Yaya Touré Guardiola

Manchester City's Spanish manager Pep Guardiola speaks with Manchester City's Ivorian midfielder Yaya Toure on the touchline during the English FA cup quarter final football match between Middlesbrough and Manchester City at the Riverside Stadium in Middlesbrough, north east England on March 11, 2017. (Photo by Lindsey PARNABY / AFP) / RESTRICTED TO EDITORIAL USE. No use with unauthorized audio, video, data, fixture lists, club/league logos or 'live' services. Online in-match use limited to 75 images, no video emulation. No use in betting, games or single club/league/player publications. /

Yaya Touré, intervenuto su Youtube ai microfoni di Zack, ripercorre la sua esperienza al Barcellona, dal sogno di giocare accanto a Messi, Xavi e Iniesta, alla gioia del triplete con Guardiola, fino ai contrasti che portarono al suo trasferimento al Manchester City. E, proprio nei confronti del tecnico catalano, non ha speso parole dolcissime.

Le parole di Yaya Touré

Ecco le parole di Touré, come riprese da As:

«Giocare per il Barça era il mio sogno. Il Monaco aveva triplicato il mio stipendio, ma volevo andare al Barça perché sapevo che potevo crescere molto come calciatore. Condividere il campo con Henry, Ronaldinho, Iniesta, Xavi o Messi era un sogno. Il primo anno con Guardiola è stato straordinario. Abbiamo conquistato tutto. Si fidava di me e mi ha persino schierato come difensore centrale per mettere Busquets al centro. Non abbiamo avuto alcun problema.»

«Dopo aver vinto il triplete, il presidente ci ha accompagnati nella sala dei trofei del club e ho visto così tanti nomi storici che ho pensato che forse sarebbe stato meglio trasferirmi in una squadra senza storia e scrivere lì il mio nome, perché al Barça sarebbe stato impossibile, ma alla fine sono rimasto un anno in più.»

Nella stagione 2009-2010 sono iniziati i contrasti con Guardiola e alla fine sono approdato al City:

«Non vedo un uomo, vedo un serpente. Mi ha fatto giocare poco e dopo i Mondiali 2010 mi ha detto che dovevo tornare al Barcellona, che mi voleva. Mia moglie mi disse: ‘Vuoi dare ascolto a queste sciocchezze? Ti ha trattato come un cane e ora vuole che tu resti, e tu resterai? Andiamo a Manchester. Non è un uomo, è malvagio, come Satana’.»

Correlate