Conte si allena ogni mattina da solo, non vuole gente attorno. E ha un corno rosso che tocca durante le partite (Corsera)
I suoi collaboratori prima di entrare in stanza, devono bussare. Abita a Chiaia, niente casa vista Golfo, frequenta ristorante e pizzerie normali non posti fighi. Va in chiesa

Db Milano 01/12/2025 - Gran Gala' del Calcio Aic 2025 / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Antonio Conte
Conte si allena ogni mattina da solo, non vuole gente attorno. E ha un corno rosso che tocca durante le partite (Corsera)
Antonio Conte e la sua vita napoletana. Ne scrive Monica Scozzafava per il Corriere della Sera.
Metodi di lavoro stile marines e un rigore esasperato in tutto ciò di cui si occupa. Anche un sorriso fuori posto durante una seduta di allenamento può fargli perdere la pazienza. Come il rispetto degli orari, l’applicazione.
I primi sono da soli, a lui piace così. Ha lo staff di cui si fida, ha il suo alter ego Lele Oriali, ha un mondo ristrettissimo di collaboratori che per entrare nel suo ufficio però devono bussare.
Ha un cornetto rosso che va toccato durante le partite.
Ha scelto di abitare a Chiaia.
Niente vista Golfo, frequenta il centro. Ristoranti e pizzerie — non quelle di grido, dove se vai sei figo, ma posti «normali» — dove Antonio viene accontentato con pasti light. Il fisico prima di tutto: alle nove del mattino è a Castel Volturno ad allenarsi. Da solo, non vuole gente attorno. Conte va in panetteria, in farmacia, al supermercato. Va in chiesa, se può alla messa di mezzogiorno. E va soprattutto ad allenare. Il martello. Lo chiamavano così da giocatore, è tale da allenatore. Martella e vince. Se non può farlo, saluta.
Zazzaroni: «Bielsa dice che la sconfitta è una morte apparente, ecco Conte è come lui»
Tre vittorie consecutive per scacciare via la crisi e tante voci riguardanti un presunto scollamento tra Antonio Conte e la squadra. Di questo e altro ancora ha parlato il direttore del Corriere dello Sport, Ivan Zazzaroni, durante la trasmissione “Radio Goal” su Kiss Kiss Napoli.
«Una partita molto matura da parte del Napoli», ha esordito Zazzaroni analizzando il successo degli azzurri contro la Roma. «Difensivamente ha giocato benissimo: molto bene Buongiorno e Rrahmani, bene anche Di Lorenzo. Poi quando c’è da fare contropiede con Neres e Lang si va a nozze. Nel secondo tempo il Napoli si è coperto, non ha dato spazio alla Roma e Gasperini ha provato a inventarsi qualcosa, ma a parte il tiro finale di Baldanzi non è mai arrivato dall’altro lato», ha sottolineato.
Quanto invece alle dinamiche interne allo spogliatoio e alla filosofia del tecnico leccese, il giornalista ha affermato: «La squadra è totalmente, integralmente con Antonio Conte. La descrizione che ha dato Bielsa di sé stesso devi applicarla totalmente a Conte. Questi allenatori hanno il terrore della sconfitta. Non pensano alla vittoria, pensano a non perdere. Bielsa dice che la sconfitta è una morte apparente. Sono 17 anni che Conte è così e non cambierà mai».
Per la cronaca, nella stessa intervista citata da Zazzaroni, l’attuale Ct dell’Uruguay aveva anche detto: «Sono un generatore di tensione. Quando arrivo, l’ambiente diventa teso. Per questo mi mostro raramente. Sono tossico. Seguirmi, ti rende peggiore. Ci sono tipi tossici che vedono solo gli errori che stanno correggendo, che sono esigenti, che non sono mai soddisfatti di nulla che parlano solo del lavoro che stanno facendo. Quando vanno a mangiare, leggono il giornale perché non vogliono integrarsi con chi gli sta intorno, così non devono parlare di cose che li distraggono da tutto ciò. Io sono così, ma non pensate che mi piaccia».
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