Spalletti: «Vlahovic? Il suo infortunio crea occasioni per gli altri ma preferivo avere lui»

In conferenza: «Secondo me starà fuori 2-3 mesi ma bisogna chiedere ai medici. Vorrei ricordare Pietrangeli, è lui che ha aperto la strada al tennis in Italia»

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Db Cremona 01/11/2025 - campionato di calcio serie A / Cremonese-Juventus / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Luciano Spalletti

Luciano Spalletti, allenatore della Juventus, è intervenuto in conferenza stampa in vista della gara di Coppa Italia che vedrà i bianconeri opposti all’Udinese. Tra i vari argomenti trattati, ci sono chiaramente anche l’infortunio di Dusan Vlahovic e la partita di domenica al Maradona contro il Napoli (ore 20:45).

Le parole di Luciano Spalletti

«Io partirei dal salutare Nicola Pietrangeli che è stato un campione. Lui ha insegnato a vincere e attraverso lui abbiamo trovato un livello del tennis al top attuale. Io sono cresciuto con il tennis e volevo ricordarlo», ha esordito Spalletti.

Ecco la conferenza stampa integrale del tecnico toscano riportata da Tuttosport.

Come sta la squadra?

«Dobbiamo aspettarci un po’ di cambi, perché sono passato poche ore e abbiamo fatto fatica a livello mentale, fisico. Tutto il gruppo sta lavorando nella maniera giusta perciò tutti si meritano spazio».

Su Vlahovic

«Per quanto riguarda i tempi precisi bisogna parlare con i medici, perché sono loro che sanno le cose. Secondo me starà fermo 2-3 mesi. Il calcio in generale è un pallone che gira e ruzzola occasioni di continuo. Occasioni per gli altri? Nel suo rotolarsi il pallone dà occasioni, bisogna coglierle. Io comunque preferivo avere a disposizione Vlahovic, lo vedevo molto dentro alla squadra»

Sulla Coppa Italia

«Vogliamo vincerla? Ora ci hai svelato un segreto. Ora lo sanno tutti, anche gli altri pensano la stessa cosa, quello che vogliamo fare noi. Poi è chiaro che bisogna vincere partite importante. Noi dobbiamo essere belli e vincenti, ma soprattutto belli. Qui mi sembra che ci sia un palato fino. Noi abbiamo l’esigenza di essere belli e vincenti. Intanto però pensiamo a vincere. Noi domani facciamo una formazione per vincere la partita e non per essere compresi. Domani sarà una partita difficilissima e poche settimane fa i nostri sono stati bravissimi a vincere la partita. È stata un po’ la sintesi anche della nostra ultima partita».

Su Miretti

«Lui un giocatore che sa fare molte cose, è un professionista serio, una persona seria. Si può usare già questa parola e non ragazzo. Ha i tempi del calcio. Sa quando tenere palla e quando no. Ha la personalità di andare a creare l’imprevisto dal previsto. Può essere anche il regista che inventa qualcosa. Gli ha fatto bene giocare anche giocare in un ruolo quando è andato in prestito. Pendo che il suo ruolo sia mediano/centrocampista, ma il fatto che si sappia adattare è un aiuto ulteriore alla squadra».

Su Zhegrova:

«Viene da un infortunio lungo. Lui è una miccia accesa, perché quando parte può esplodere da un momento all’altro con la palla al piede. Non sai cosa possa tirar fuori da un momento all’altro. Spesso si dice che i numeri 10 sono scomparsi, ma va confrontato con quelle che sono ora le squadre e la corsa, ora tutte fanno tutte uno contro uno nei 7144 metri quadri. Lui deve aumentare il raggio d’azione, deve migliorare quando c’è da sbattersi continuamento. Per questo ora lo vedo di più a partita in corso».

Su Joao Mario: «Lui è un giocatore tecnico, che sa scegliere ed entrare in confidenza con la squadra. Ha un po’ meno la struttura da centometrista, ma lo voglio andare a conoscere fino in fino e prima o dopo gli darò spazio».

Su David e Openda: «Se possono sfruttare l’occasione? Spero di sì. Sono due calciatori differenti, per questo possono giocare insieme. Nel calcio se si sa giocare ne puoi tenere anche 7 o 8 uguali. Con l’Udinese li ho visti insieme nei filmati. Si abbinano bene. Dobbiamo pensare però anche ai 90 minuti, a un’eventuale forza fresca da avere per i 90 minuti».

Sul portiere:

«Per me è facile, devo essere aperto a sentire e vedere quello che succede giorno dopo giorno in campo. Per me Di Gregorio al momento è il titolare, poi ovviamente continuo a vedere le belle parate anche degli altri portieri. Per me Perin è un uomo importante anche in spogliatoio, lo sentono e lo seguono, per me è perfetto. Mi piace avere Mattia collaboratore».

Sui miglioramenti della squadra:

«Ho visto alcune belle cose, come il secondo gol di Yildiz in cui la palla si è mossa bene. Sul finale poi ci è venuta un po’ d’ansia. Eravamo lì a riconquistare palla e poi subito la riprendevano loro. Sembrava che non si volesse la palla, che ci dispiacesse gestirla. Vedo grandissima disponibilità e attenzione, per cui sono molto fiducioso di poter trovare soluzioni».

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