L’ex Verona Dawidowicz e l’incubo arabo: «Le donne non possono uscire da sole e nessuno parla inglese»

Aveva firmato con l'Al Hazem: «Mia moglie è incinta, quasi ogni giorno dovevo andare all’ospedale. Poi le donne devono rimanere coperte. Ho fatto delle richieste al club, ma le rimandavano».

Ugolini il Napoli Verona-Napoli Natan e Cajuste

Mg Verona 21/10/2023 - campionato di calcio serie A / Hellas Verona-Napoli / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: Paweł Dawidowicz-Jens Cajuste

L’ex difensore dell’Hellas Verona Pawel Dawidowicz aveva firmato quest’estate un contratto con l’Al Hazem, club arabo. Ma ha deciso, dopo essersi trasferito con moglie e figlio, di lasciare l’Arabia Saudita per le restrizioni imposte alle donne.

Dawidowicz lascia l’Arabia Saudita per le restrizioni imposte alle donne

In un’intervista a Tuttomercatoweb, spiega:

«Sono andato là da solo per il ritiro, tre settimane. Dopo è arrivata la mia famiglia: ho un bimbo piccolo e mia moglie è incinta. Era davvero troppo difficile stare lì, per diversi motivi. Quasi ogni giorno dovevo andare all’ospedale per delle visite di controllo ed era complicato. Nessuno parla inglese, forse tre persone in tutta la città. Poi, le donne non possono uscire senza un uomo. E devono rimanere coperte, solo gli occhi non sono velati».

Ha provato a cambiare le cose?

«Sì, ho fatto delle richieste, ma mi rimandavano sempre a domani. A un certo punto mi sono stufato e ho deciso che c’erano cose più importanti del calcio, come la mia famiglia».

Che offerte aveva?

«Parecchie, anche in Serie A. Poi ne aspettavo dalla Spagna, una anche dalla Germania. Però avevo visto che in Arabia spendono molto, pensavo che la vita potesse essere buona. Forse a Riyad è meglio, ma dove stavo io si parlava davvero solo arabo. Non posso essere sempre egoista, a questa età ci sono cose più importanti dei soldi». 

Sempre più giovani della Ligue1 scelgono il campionato saudita (L’Equipe)

L’esempio di Nathan Zézé è lampante. Al Nantes guadagnava meno di 50.000 euro lordi al mese. Gli era stata offerta una cifra di 150.000 euro lordi dal Villarreal. Al Neom, guadagnerà quattro volte tanto… Con 4 milioni di euro netti l’anno, il difensore con 32 presenze in Ligue 1 si sarebbe piazzato al 10º posto tra i giocatori più pagati del nostro campionato. Vedere il campionato saudita come un torneo dalle risorse illimitate non è quindi un’esagerazione.

Per spiegare queste scelte di inizio carriera lontano dalle competizioni europee, alcuni tirano in ballo solo un argomento: la sete di guadagno, innegabile, anche per gli intermediari. Ma se l’Arabia Saudita sta attirando giovani in ascesa, è anche perché negli ultimi anni si sono aperte nuove strade. «Ci sono due cose che sono cambiate», sostiene un procuratore influente. «Il livello del campionato è cresciuto molto dopo il mercato estivo del 2023. E poi ci sono stati i ritorni in Europa di Jordan Henderson e del giovane spagnolo Gabri Veiga. Prima si pensava che andare lì fosse un punto di non ritorno. Loro hanno dimostrato che il contrario è possibile, e in top club».

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