Il Mondiale di calcio è anche storie da raccontare: le cenerentole volute da Infantino hanno i loro aspetti positivi
Giordania, Uzbekistan, Capo Verde, Suriname, Kosovo, Curaçao saranno forse vittime sacrificali ma il fascino del Mondiale è anche questo (The Athletic)

President of FIFA Gianni Infantino speaks next to the trophy during the 2025 FIFA Club World Cup Draw ceremony in Miami on December 5, 2024. (Photo by Giorgio VIERA / AFP)
Tra prime volte e conferme, il Mondiale di Usa, Messico e Canada, porterà sui terreni di gioco nazioni mai viste (o viste poco) sui tavoli del calcio mondiale: per Giordania, Uzbekistan e Capo Verde sarà la prima volta. Il Qatar ha già partecipato come Paese ospitante, ma ora si è qualificato per la prima volta sul campo. Potrebbero partecipare anche Kosovo, Nuova Caledonia, Curaçao, Suriname, Gabon e qualche altra potenziale debuttante. Athletic si è chiesto il significato e la ricaduta di queste partecipazioni. L’analisi è di Athletic
Un formato ingombrante quello del Mondiale in Usa
Il primo turno di giugno prevede 72 partite suddivise in 12 gruppi in 16 giorni, che porteranno all’eliminazione di… solo 16 squadre. (…) Il Mondiale dovrebbe essere un torneo globale, quindi più è rappresentato il globo, meglio è, giusto? È sicuramente più interessante avere nuove squadre coinvolte, con nuove storie, la cui presenza significa qualcosa di nuovo per il loro popolo, invece delle solite nazionali con le solite narrazioni. Questa è la visione ottimistica. Quella pessimistica è che ciò permetterà l’ingresso di squadre di qualità inferiore, e squadre di qualità inferiore significheranno più squilibri, partite più a senso unico e noiose, meno competizione.
Chi sono le potenziali esordienti negli Usa
Capo Verde è una nazione di poco più di 500.000 persone, attualmente la seconda più piccola di sempre a qualificarsi a un Mondiale (dopo l’Islanda), anche se potrebbe essere scalzata se dovesse qualificarsi Curaçao. Hanno iniziato a qualificarsi per la Coppa d’Africa solo da poco più di un decennio e non hanno partecipato alle qualificazioni Mondiali fino al 2002.
La Giordania ha giocato la sua prima Coppa d’Asia solo nel 2004. Tra le qualificate debuttanti già certe per l’anno prossimo, la Giordania è 66ª nel ranking Fifa, l’Uzbekistan 55°, il Qatar 52° e Capo Verde 71°. Tra le potenziali, il Suriname è 126° e la Nuova Caledonia molto più giù, al 150° posto. La Corea del Nord, che era 105ª quando raggiunse l’edizione 2010, perse tutte e tre le partite del girone con un totale di 12-1, includendo uno 0-7 contro il Portogallo, e la cosa più memorabile della loro partecipazione fu il tentativo di tesserare un giocatore di movimento come portiere per aggirare le regole sulla composizione della rosa.
Ma quanta storia e fascino attorno al Mondiale di calcio
Le squadre qualificate per ciò che sono oggi: squadre attualmente forti, non un insieme di preconcetti basati sulla storia calcistica della loro nazione. Due anni fa, la Giordania è arrivata in finale alla Coppa d’Asia. L’Uzbekistan ha un gruppo di giovani molto promettenti. Capo Verde ha uno spirito di squadra e un bacino di talenti in crescita che negli ultimi anni li ha portati a superare avversari molto più blasonati. Il calcio internazionale era una volta il vertice del gioco, ma non è più così da tempo, tanto è forte il calcio dei club, soprattutto la Champions League e le grandi squadre europee.
Alcune delle nuove squadre potrebbero rivelarsi troppo deboli, e qualche goleada è probabile. Ma se l’aggiunta di alcune “piccole” comporterà una leggera riduzione della qualità complessiva, è altrettanto probabile che produca storie splendide che bilanceranno il resto. Immagina se Capo Verde affrontasse i suoi ex colonizzatori, il Portogallo, da cui ha ottenuto l’indipendenza nel 1975, e li battesse. O se la Giordania portasse un po’ di autentica gioia a una popolazione che negli ultimi anni ha vissuto tempi difficili. La sola presenza del Kosovo, che ha giocato il suo primo match ufficiale nel 2016 ed è oggi 84° nel ranking Fifa, sarebbe già straordinaria. Il Mondiale dovrebbe essere soprattutto storie meravigliose, ed è proprio ciò che queste nuove squadre potrebbero regalarci. Quindi, se qualcuno pensa che saranno tutte vittime sacrificali, provi a guardare le cose da un’altra prospettiva e a considerare ciò che queste nazionali potrebbero aggiungere al torneo, non ciò che potrebbero togliere.








