Lewandowski e la tripletta contro il Celta Vigo, gallina vecchia fa ancora buon brodo (Mundo Deportivo)

Il 37enne ha dimostrato che la sua forza non va a decrescere nel corso degli anni. Ora è a 12 reti dalla top ten dei goleador del Barça.

Barcellona (Spagna) 26/11/2024 - Champions League / Barcellona-Brest / foto Imago/Image Sport nella foto: esultanza gol Robert Lewandowski ONLY ITALY

Robert Lewandowski ha messo a segno una tripletta nella vittoria del Barcellona contro il Celta Vigo 4-2 in trasferta, indice che non è ancora un giocatore finito come molti avevano presupposto. Il polacco non partiva titolare in Liga dalla sconfitta contro il Siviglia di inizio ottobre; era stato successivamente fermo ai box per un infortunio rimediato in Nazionale.

Lewandowski ha segnato una tripletta contro il Celta Vigo

Scrive Mundo Deportivo:

In una notte fredda e piovosa a Vigo, Robert Lewandowski ha acceso di nuovo il fuoco del Barça. All’età di 37 anni, l’attaccante polacco ha riconquistato la titolarità dopo più di un mese e lo ha fatto come meglio sa: segnando una tripletta decisiva per regalare i tre punti alla squadra di Hansi Flick. L’attaccante ha aperto le marcature con un rigore. Lewandowski si è affermato come il “killer” di sempre, dimostrando che la sua forza non va a decrescere nel corso degli anni. Ha già segnato 108 gol con la maglia del Barça, superando Neymar, Evaristo e Zaldúa, ed eguagliando Luis Enrique. Con l’asturiano, è il tredicesimo marcatore nella storia del club catalano ed è a 12 gol dalla top ten. Come dice il proverbio, “gallina vecchia fa buon brodo”. 

L’attaccante polacco: «La nuova generazione non ama essere sgridata, devi parlare con loro, devi spiegare» (Times)

Lewandowski non nasconde il divario tra un trentasettenne e i compagni che hanno metà della sua età. «Devo dire che è stata una grande sfida, venivo da una generazione diversa. Un tempo, gridare motivava tutti. Ora, se urli troppo, questa generazione non reagisce allo stesso modo. Non è più “ora ti dimostro che sbagli”. No, ora devi spiegare in un altro modo. Devi parlare molto. Non amano essere sgridati. Ora devi gestire più la parte mentale del calcio. Non sono solo giocatori, sono persone, questa è la generazione di adesso. Dovevo imparare».

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