Povero Sinner, per i nazionalisti tirolesi è troppo italiano. Come fa, sbaglia
Gli Schützen a Sinner: «Parla pure della tua italianità, ma con rispetto per chi si sente sudtirolese o appartiene ad altre minoranze».

NEW YORK, NEW YORK - SEPTEMBER 07: Jannik Sinner of Italy reacts against Carlos Alcaraz of Spain during their Men's Singles Final match on Day Fifteen of the 2025 US Open at USTA Billie Jean King National Tennis Center on September 07, 2025 in New York City. Elsa/Getty Images/AFP (Photo by ELSA / GETTY IMAGES NORTH AMERICA / Getty Images via AFP)
Prima le accuse di essere “anti-italiano” dopo il rifiuto alla Coppa Davis. Ora, nonostante le parole concilianti pronunciate a Sky Sport, dove si è detto «orgoglioso di essere italiano e felice di esser nato in Italia e non in Austria o altrove», Jannik Sinner è di nuovo al centro delle polemiche.
L’ultimo attacco è arrivato dal comandante degli Schützen dell’Alto Adige, Christoph Schmid, che in una lunga lettera aperta ha voluto rispondere alle dichiarazioni del tennista, atteso la prossima settimana alle Finals di Torino per giocarsi il primato mondiale.
Schützen contro Sinner
Gli Schützen sono un’associazione tradizionale dell’Alto Adige che si richiama agli antichi corpi di milizia tirolese. Oggi rappresentano un movimento culturale che promuove l’identità e le tradizioni di lingua tedesca della regione, spesso con posizioni autonomiste o critiche verso lo Stato italiano. È facile comprendere, a questo punto, il motivo di certe reazioni e dichiarazioni riportate da Ansa:
«In una società libera ognuno deve poter definire la propria identità. Sai bene che affermazioni come questa — soprattutto se pronunciate da una personalità tanto conosciuta — hanno un effetto che va ben oltre lo sport. Vengono accolte con soddisfazione dai nazionalisti italiani, mentre qui da noi suscitano preoccupazione. Perché toccano questioni per noi centrali: la nostra lingua, la nostra storia, la nostra identità.
Proprio l’Austria che tu hai “rifiutato” si è impegnata instancabilmente, in decenni difficili, per i diritti dei sudtirolesi: sul piano politico, diplomatico e culturale. Per questo fa male quando personalità di spicco del nostro territorio, con parole avventate, danno l’impressione che questo legame storico e l’autonomia faticosamente conquistata abbiano perso significato».
Gli Schützen lanciano infine un appello a Sinner:
«Quando in futuro ti verrà chiesto del tuo sentimento nazionale, ti preghiamo di riflettere sul peso delle tue parole. Parla pure — se lo desideri — della tua appartenenza all’Italia, ma fallo con rispetto verso tutti coloro che si sentono sudtirolesi, ladini o appartenenti ad altre minoranze. Proprio tu, che viaggi tanto nel mondo, sai bene che apertura e diversità non sono una debolezza, ma una forza».











