De Laurentiis: «Quando sono arrivato nel calcio, non ne sapevo nulla. Pensavo che il 4-4-2 fosse un modo di sedersi a tavola»
A Rsi: «Il cinema è libertà, un oceano di idee dove puoi scegliere la storia da raccontare. Il calcio, invece, è imprevedibile: non esiste un copione»

Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli, ha rilasciato un’intervista a Rsi, la Radiotelevisione svizzera, in cui ha ripercorso il suo cammino nel mondo del calcio.
Le parole di De Laurentiis
«Quando sono arrivato nel calcio, non ne sapevo nulla — ha raccontato —. Quando mi parlavano del 4-4-2 pensavo fosse un modo di sedersi a tavola, e tutti ridevano. Da ragazzo avevo giocato a basket, mentre l’Italia è un Paese di “pallonari”, in senso buono».
Poi il parallelismo tra i due mondi che più lo rappresentano:
«Il cinema mi ha insegnato la disciplina, l’amore per il lavoro e la professionalità. Ma soprattutto la differenza tra essere un imprenditore e un prenditore: io non ho mai voluto prendere, ma creare. Il cinema è libertà, un oceano di idee dove puoi scegliere la storia da raccontare. Il calcio, invece, è imprevedibile: non esiste un copione».
Infine, un ricordo dei suoi anni nel grande schermo:
«Per 35 anni ho fatto i cosiddetti cinepanettoni, oggi persino nel dizionario. Mi divertiva raccontare l’Italia, con personaggi diversi e riconoscibili. Gli spettatori ridevano, e io pensavo: non sanno che stanno ridendo di loro stessi».
De Laurentiis premia Zoff: «Simbolo del calcio italiano e portiere del Napoli per cinque anni»
Il presidente del Napoli ha scritto su X:
Un piacere premiare un grande campione come Dino Zoff per il “Premio De Sanctis, sport rispetto e legalità”. Non dimentico che Zoff è stato il portiere del Napoli per 5 anni, oltre a essere un simbolo del calcio italiano.











