La Juventus e Spalletti uniti dal disperato bisogno di redenzione
Prendendo un top allenatore, la Juventus ammette che persino l’ultimo criticatissimo Allegri aveva tenuto la barra dritta meglio di Thiago Motta e Tudor

Italy's head coach Luciano Spalletti gives a press conference at the team's base camp in Iserlohn, on June 30, 2024, after they were eliminated by Switzerland in a round of 16 match of the UEFA Euro 2024 football championship. (Photo by Alberto PIZZOLI / AFP)
Claudio Savelli commenta su Libero la notizia, ancora non ufficiale, di Spalletti prossimo allenatore della Juventus.
“Due destini che si incrociano nel punto più basso, uniti da un bisogno disperato e reciproco: la redenzione”.
La redenzione di Spalletti
“Un matrimonio di interesse, oltre che interessante. Da un lato, un tecnico che ha una voglia matta di rimettere a posto la“ferita” del fallimento azzurro, dall’altro una Juve che, dopo gli esperimenti falliti con Thiago Motta e Tudor, si dovrebbe affidare finalmente a un top coach, quasi ammettendo che persino l’ultimo criticatissimo Allegri aveva tenuto la barra dritta meglio dei suoi successori”.
È un dato di fato che l’accordo tra le parti sembra essere stato concluso in brevissimo tempo e si attende solo l’ufficialità della firma con un contratto fino a giugno 2026 e proroga automatica in caso di qualificazione alla Champions. L’allenatore di Certaldo guadagnerà, secondo Schira, 3 milioni l’anno.
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Il rischio
“E qui si arriva alla redenzione che deve cercare la Juventus stessa. Quella dagli errori di una gestione che ha pensato di poter far crescere degli allenatori emergenti, finendo solo per bruciarli. Il rischio che anche un nome “ingombrante” come quello di Spalletti possa entrare in conflitto esiste, ma oggi la sua fame di riscatto è troppo grande”.











