De Bruyne il “vecchietto” ha fatto uno scatto di 32 km orari in Nazionale (Repubblica)
Sfrutta le partite ravvicinate come risorsa per crescere fisicamente, diventando un modello da seguire per i calciatori più giovani.

Dc Napoli 05/10/2025 - campionato di calcio serie A / Napoli-Genoa / foto Domenico Cippitelli/Image Sport nella foto: Kevin de Bruyne
Il Napoli dovrà affrontare sette gare in circa tre settimane e Kevin De Bruyne sta risultando indispensabile per gli azzurri. La sua forma fisica sembra stia crescendo di pari passo con la sua presenza costante in campo.
De Bruyne il modello da seguire
Marco Azzi su Repubblica scrive:
Benedetto il tour de force. Kevin De Bruyne è il modello da seguire: più va in campo e più la sua forma cresce in modo esponenziale. In Nazionale nella sfida contro la Macedonia del Nord il nuovo leader azzurro si è messo in evidenza con uno scatto a 32 km orari, superando anche in questo i colleghi più giovani di lui. Poi è volato in Galles e ha trascinato alla vittoria il Belgio mettendo a segno una doppietta. KDB a 34 anni ha indicato la nuova via: si allena giocando, grazie alla sua capacità di non patire gli impegni ravvicinati e di sfruttarli o come una risorsa. Al Manchester City funzionava così e ora il centrocampista di Drongen è deciso a ripetersi prendendo per mano pure il Napoli, alle prese con un ciclo di 7 gare in 22 giorni. I campioni d’Italia devono difendere il primo posto in classifica e allo stesso tempo dosare le energie.
Gazzetta: Conte studia un 4-1-4-1 per liberare il belga e McTominay
“McTominay è stato lasciato sfilare lievemente a sinistra, dove già nell’anno dello scudetto andava a costruire le varie fasi e De Bruyne ha inseguito spazi altrove, come un rabdomante, che sa sempre in quale angolo del campo possa zampillare il proprio talento. Si chiama, sinteticamente, 4-1-4-1, che poi sta anche per altro, secondo le indicazioni delle partite, perché De Bruyne sa sviarsela a destra o aggredire il campo centralmente, o adagiarsi tra le linee o abbassarsi al fianco del regista: il genio sa far anche da sè, come racconta una carriera illuminata dai bagliori dei trofei che addobbano il salone di casa sua. Diciannove per la precisione nei suoi dieci anni al Manchester City, dove non lo dimenticano”.