Le mani degli ultrà della Lazio sulle Olimpiadi di Milano-Cortina (Repubblica)
Sono stati fermati ieri i fratelli Leopoldo e Alvise Cobianchi, fraterni amici di Diabolik, in affari sia con Beretta che con Antonio Bellocco

As Roma 01/03/2024 - campionato di calcio serie A / Lazio-Milan / foto Antonello Sammarco/Image Sport nella foto: tifosi Lazio
Repubblica riporta alcune intercettazioni riguardanti i fratelli Leopoldo e Alvise Cobianchi, figli di un importante immobiliarista romano, rispettivamente 38 e 36 anni. Ex militanti degli Irriducibili, il gruppo egemone della curva Nord della Lazio, amici personali dell’ex capo Fabrizio “Diabolik” Piscitelli, ucciso a Roma nell’agosto del 2019.
«Noi siamo della mala romana. L’appoggio noi ve l’abbiamo dato per ricevere i favori — ricordano al collaboratore dell’assessore di Cortina Stefano Ghezze — Se non vengono ricevuti, succede un problema. Perché noi ci siamo messi a disposizione, abbiamo fatto il primo passo, se non ci fosse stato il nostro appoggio tu, politicamente, non stavi ‘ndo stai».
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Siamo a Cortina, dove i due fratelli avevano messo su un’organizzazione che partiva dallo spaccio di droga, passando per le serate in discoteca e mirava a metter le mani sugli appalti per le Olimpiadi invernali di Milano-Cortina 2026. Dagli appunti ritrovati nel cellulare di Leopoldo, secondo i pm, si evince il progetto legato a Cortina 2026. «Avremo noi la governance operativa per la gestione delle opere — scrive l’indagato il 10 gennaio 2023 — dimmi poi cosa devo far rientrare in pancia ad ogni assegnazione».
Ieri i nuclei operativi di Belluno e di Roma hanno eseguito le ordinanze di custodia cautelare emesse dal gip di Venezia. Leopoldo Cobianchi è finito in carcere, il fratello ai domiciliari, entrambi sono accusati di estorsione con il metodo mafioso.
“È il 21 febbraio 2024. Il blitz nell’appartamento nella frazione di Alverà si conclude con il sequestro di 40 grammi di cocaina e 25mila euro in contanti. Briciole, per due come loro, che nel 2023 avevano incassato 40mila euro dall’ex capo della curva Nord interista Andrea Beretta purché lasciassero in pace un imprenditore proprietario di un chiosco sulla spiaggia dorata di Liscia Ruja, a Porto Cervo, al quale sia Beretta che Antonio Bellocco avevano garantito protezione. Per risolvere la questione si era messo di mezzo anche il pugile albanese Orial Kolaj, amico fraterno di Diabolik”.