Hojlund non voleva lasciare lo United ma si è dovuto arrendere alla volontà del club e di Amorim (Athletic)

Dopo la sconfitta contro il Grimsby Town gli è stato detto che era fuori dal progetto. Hanno dimenticato che era stato capocannoniere della squadra al primo anno in Premier.

Hojlund napoli

Mp Firenze 13/09/2025 - campionato di calcio serie A / Fiorentina-Napoli / foto Matteo Papini/Image Sport nella foto: Rasmus Hojlund

Il Napoli, negli ultimi giorni di mercato, ha deciso di acquistare (in prestito con obbligo di riscatto a determinate condizioni) Rasmus Hojlund dal Manchester United, dopo l’infortunio di Lukaku. In realtà, il centravanti danese quest’estate aveva espresso il desiderio di non lasciare il club inglese, ma dopo l’arrivo di Sesko e il match di Carabao Cup perso contro il Grimsby Town, la dirigenza dei Red Devils gli ha fatto capire che era fuori dal progetto.

Hojlund non voleva lasciare lo United, ma il match contro il Grimsby Town ha cambiato tutto

Come riportato da The Athletic:

Rasmus Hojlund non voleva lasciare Manchester quest’estate. A sole due settimane e mezzo dalla partenza per Napoli, dove ha avuto bisogno di soli 14 minuti per segnare contro la Fiorentina al suo debutto, è tornato nella città che ha chiamato casa negli ultimi due anni per giocare contro il City. Avrebbe altrimenti potuto trascorrere questa settimana di allenamento a Carrington, senza il calcio europeo, cercando di convincere il tecnico Ruben Amorim. Questo è sempre stato il suo piano: rimanere un giocatore del Manchester United “qualunque cosa accadesse”, come ha detto ai giornalisti a Chicago lo scorso 31 luglio. La sua determinazione a rimanere allo United era tale fino all’ultima settimana di calciomercato, ma alla fine si è dovuto arrendere dopo la sconfitta contro il Grimsby Town. Secondo fonti che sono volute rimanere anonime, si è tenuto successivamente un incontro tra il giocatore e la dirigenza dello United, in cui al 22enne è stato detto che non aveva più futuro all’Old Trafford. Poteva ancora competere con Sesko per scalare le gerarchie di Amorim, ma quella sconfitta in Carabao Cup è stata la terza partita di fila in cui il danese era stato lasciato fuori rosa. 

Già senza competizioni europee e meno partite a disposizione, la permanenza si è complicata. Entusiasta della proposta di unirsi ai campioni d’Italia, Hojlund è volato in Italia quel fine settimana stesso. Dopo quanto successo la scorsa stagione ai Red Devils, hanno dimenticato facilmente che il danese aveva concluso il suo primo anno a Manchester come capocannoniere del club con 16 gol, di cui 10 in Premier League; era arrivato con una sola stagione di esperienza in un campionato europeo importante. La scorsa stagione era diventato l’unico attaccante di riferimento, dopo che Zirkzee era stato spostato a “numero 10”. Hojlund ha lavorato duramente durante il ritiro estivo e aveva dichiarato ai giornalisti il desiderio di restare allo United, ma ha giocato solo 18 minuti prima dell’arrivo di Sesko. Il danese rimarrà un tifoso del club, ma i suoi due anni all’Old Trafford sono un esempio di quanto possa essere tossico un ambiente come lo United di oggi per i giovani giocatori che si ritrovano ad avere subito delle responsabilità. 

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