De Laurentiis: «Conte si è inquietato per la cessione di Kvaratskhelia ma San Gennaro ci ha messo del suo»
A Sky: «Nei prossimi quattro anni costruiremo stadio e centro sportivo. Non disperiamoci se stasera non dovesse andare bene, la Champions è lunga»

Mg Napoli 23/05/2025 - campionato di calcio serie A / Napoli-Cagliari / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: Aurelio De Laurentiis
Prima della sfida di Champions tra il Napoli e il City, il presidente azzurro, Aurelio De Laurentiis, ha rilasciato alcune dichiarazioni a Sky Sport.
Le parole di De Laurentiis
Nuovo film scudetto?
«Abbiamo lavorato duramente per tutto l’anno facendo tesoro anche del successo che man mano stavamo raggiungendo. Quindi giravamo in continuazione tante di quelle interviste e scene per rendere le emozioni che stavano vivendo i tifosi e tutti noi insieme. E’ un film che prenderà per mano il cuore di tutti i tifosi a Napoli e in Italia. Invito tutti i napoletani che vogliono rivivere quelle tappe a vederlo.
Siamo partiti anche bene col campionato, stasera abbiamo una partita molto difficile. E’ la terza volta che si viene a Manchester. Purtroppo questa volta la nuova Champions non ci permetterà di giocare a Napoli contro questa squadra. Lo abbiamo fatto con Mazzarri e con Sarri; con Mazzarri addirittura vincemmo 2-1 e pareggiamo 1-1 e mandammo a casa Mancini. Con Sarri invece non andò bene».
Il suo legame con Conte?
Goulam la voleva salutare
«Ciao Ghoulam, purtroppo quel 1 novembre del 2017 segnò il tuo incidente in un momento in cui eri il più forte d’Europa e lo ricordiamo stasera. Non ti abbiamo dimenticato, sei presente nei nostri cuori e in quello dei tifosi. Sarai sempre il benvenuto in casa Napoli».
È riuscito a portare il brand Napoli tra i più importanti in Europa, quali sono le prospettive per il futuro?
«Il Napoli innanzitutto deve pensare nei prossimi quattro anni a costruire il nuovo entro sportivo e il nuovo stadio per completare il ciao di crescita che è stato realizzato in 21 anni. Però dobbiamo stare attenti perché il calcio potente oggi è quello inglese e dell’Arabia, tutto il resto del mondo sta pagando lo scotto di un’incapacità di far sì che gli stadi virtuali portino a casa i risultati economici che possano far crescere il calcio».