Conte ha una genialità che viene trascurata, altro che fondamentalista e dogmatico (Athletic)

"Ha osservato e imparato. Se qualcuno fosse stato in coma per un anno e si fosse svegliato per Fiorentina-Napoli, non avrebbe mai pensato che l'allenatore del Napoli fosse Conte"

Conte

Db Monza 19/04/2025 - campionato di calcio serie A / Monza-Napoli / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Antonio Conte

Antonio Conte stupisce eccome nel mondo del calcio. Athletic analizza la sua evoluzione tecnico-tattica a partire dal Bari per finire col Napoli, con in mezzo alcune esperienze che gli avevano donato l’etichetta di rigoroso, inamovibile. D’altronde lo stesso tecnico aveva ammesso (lo ha fatto anche ieri ndr) di essere stato – prima di Napoli – molto fisso su 3-5-2 e 3-4-3.

Conte non smette mai di pensare al gioco, la sua genialità viene trascurata (Athletic)

È stato etichettato, più e più volte, come rigido e dogmatico, un fondamentalista del calcio. Queste sono opinioni inflessibili su un allenatore flessibile. […] Nella pausa tra il Tottenham e l’arrivo del Napoli, Conte non è rimasto con le mani in mano. Ha osservato e imparato. Si è aggiornato. È emerso il Conte 3.0. […] Ma mettiamo che tu fossi stato in coma per un anno, avessi saltato l’appuntamento con il Napoli e fossi andato a vederli battere la Fiorentina per 3-1 all’Artemio Franchi sabato. Considerando come hanno giocato, saresti stato perdonato se avessi pensato che non fossero allenati da Conte.

Il Napoli si è schierato con una difesa a quattro. Il capitano Giovanni Di Lorenzo era in un ruolo ibrido, né terzino, né difensore centrale, né centrocampista. Giocava ovunque fosse necessario. E così ha fatto Kevin De Bruyne, un giocatore da elenco telefonico. Chiamalo al 6, 8, 11, 9, 10 e 4, e lo raggiungerai sempre. […] In teoria, il trasferimento a parametro zero di De Bruyne avrebbe significato rinunciare a uno tra McTominay, Lobotka e Anguissa, un limite per Conte. Ma come nel 2011, quando la Juventus acquistò Andrea Pirlo a parametro zero dal Milan, Conte si adattò. Allora, iniziò la stagione con il 4-2-4 che aveva funzionato per lui a Bari e Siena, solo per poi ridisegnare la squadra su misura per Pirlo. Nel novembre di quell’anno, in trasferta a Napoli, passarono al 3-5-2 e non si voltarono più indietro. La Juventus vinse il campionato per la prima volta dai tempi di Calciopoli, e lo fece imbattuta. […]

In realtà, è ancora un work in progress. De Bruyne lo ha detto chiaramente dopo il suo esordio a Reggio Emilia, dove ha segnato per sbaglio, con un cross su punizione che è volato in rete senza essere contrastato. Il rigore del belga a Firenze ha portato il suo bottino a due gol nelle prime tre presenze. Li porterà con sé, insieme ai nove punti del Napoli in nove partite, ma c’è ancora molto da vedere, anche se i campioni d’Italia sono stati molto astuti per un’ora contro la Fiorentina.

[…] Un cambio di temperamento e di tattica? No, Conte sarà sempre passionale e diretto. Sa di poter essere divisivo […] Un frivolo risponderà: è la Serie A. Sì, un campionato con quattro vincitori diversi negli ultimi cinque anni, un campionato che ha raggiunto il primo posto nel coefficiente Uefa due anni fa […] C’è una genialità in Conte che continua a essere trascurata. Il 56enne non si ferma mai nella sua area tecnica. Non smette mai di pensare al gioco. È cambiato con esso in modi che altri non hanno fatto. Pertanto, tutti quegli stereotipi su Conte devono essere spazzati via con pollice e indice come le figurine scolpite sul suo amato panno Subbuteo”.

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