Bettarini: «Zamparini chiedeva consigli a un mago. Mi sparsero un etto di rognone sul petto per scacciare il malocchio»

Alla Gazzetta: "Partecipai a una sfilata alla fashion week, successe un casino. Oggi i giocatori incidono dischi, lanciano brand, fanno di tutto. Cecchi Gori disse a Edmundo che a Firenze c'era il mare, quando lo scoprì..."

Bettarini

Db Milano 10/009/2010 - photocall trasmissione Tv "Quelli che il calcio" / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Simona Ventura-Stefano Bettarini

Stefano Bettarini oggi ha 53 anni. Ha fatto trecento partite tra i professionisti e 15 anni di reality in tv, è stato il marito di Simona Ventura e oggi vive di rendita: “Negli anni ho investito nel mattone e va bene così, oggi si può dire che non lavoro e mi godo la vita. Non ho buttato via i soldi: i miei genitori mi hanno insegnato a non sperperare nulla, ma i miei sfizi me li sono tolti lo stesso”, dice intervistato dalla Gazzetta dello Sport.

Dice che di fluidificanti mancini “di piede buono” come lui “ce n’erano pochi: Pancaro e Zambrotta erano destri e quindi adattati. Poi c’era Maldini, l’idolo di sempre. Un’altra categoria. Io ho fatto la giusta carriera. Mi è mancato giocare in una grande squadra. L’avrei meritato, ma al mio agente dicevano sempre la stessa cosa… Bettarini è troppo bello per fare il calciatore. Lo dissero Galliani e Moggi quando ero in ballo per Milan e Juve. Questa nomea mi ha danneggiato. Una volta partecipai a una sfilata alla fashion week e me ne dissero di tutti i colori. Anche la società si incazzò. Oggi i giocatori incidono dischi, lanciano brand, fanno di tutto”.

“Venivo considerato come quello che faceva disastri, ma non era vero”. La nomea di donnaiolo “mi ha fatto sia incazzare sia ridere. A me le donne sono sempre piaciute, ma non ho mai preso una multa o altro perché andavo a fare serata. A Lucca Orrico ci pesava ogni giorno. C’erano ragazzi che pur di perdere mezzo chilo dopo una serata facevano gli skip col giaccone. Io invece avevo i paparazzi alle calcagna che mi seguivano ovunque. Quando ero sposato con Simona Ventura, avrò detto no a duecento eventi. Lei andava in giro con una parrucca. Ci siamo separati vent’anni fa, ognuno fa la sua vita. I nostri figli hanno 27 e 25 anni, non abbiamo più bisogno di fare la famiglia allargata“.

Zamparini… “L’ho avuto a Venezia. Quando le cose andavano male chiedeva consigli a un mago. Mi convinse a spargermi un etto di rognone sul petto per scacciare il malocchio. Pur di non farsi trovare dal mio agente scappò dalla finestra di un albergo. La Fiorentina mi voleva, ma lui non ne voleva sapere”.

Edmundo… “La Viola ha uno scudetto in meno perché lui scappò in Brasile per il Carnevale. Cecchi Gori gli disse che a Firenze c’era Bagno a Ripoli, e quindi il mare. Quando scoprì che non era vero andò fuori di testa. Io e Cois lo portavamo a Viareggio a mangiare il pesce. Un fenomeno: a Empoli vinse una partita da solo dopo aver lanciato una ciabatta al vice del Trap prima di una riunione. Era rimasto a dormire fino a tardi”.

“Mi dispiace di aver smesso a 33 anni. Avrei potuto continuare per altri 4, ma la squalifica di cinque mesi per omessa denuncia fu disgustosa. C’è gente che si è venduta l’anima e ha continuato. Per perquisire la mia casa si presentarono in venti. Fuori c’erano dozzine di giornalisti. Uno schifo. Sono stato assolto dopo 9 anni di calvario”.

Anche nel 2011 fu indagato per le scommesse. “Cavolate. Il Chievo mi tesserò per darmi una mano: mi serviva un altro anno per arrivare a prendere la pensione. Ne servono 17 di professionismo, io ero a 16. Risultavo tesserato, ma non mi sono mai presentato a un allenamento. Non conoscevo neanche i giocatori. La verità è che il pm prometteva sconti di pena in cambio di nomi. Io ero mediatico e lui mi tirò in mezzo”.

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