Briatore: «Le prove libere del venerdì sono inutili, non interessano ai tifosi. La gara sprint va fatta a ogni gran premio»

Alla Gazzetta: «I tifosi della Formula Uno sono degli eroi, supportano questo sport in ogni tipo di condizione e spesso non vengono ricambiati»

Briatore Napoli Alonso

Azerbaijan Grand Prix, Baku 22 - 25 June 2017 24.06.2017 - Flavio Briatore (ITA) PUBLICATIONxNOTxINxUK Azerbaijan Grand Prix Baku 22 25 June 2017 24 06 2017 Flavio Briatore ITA PUBLICATIONxNOTxINxUK

Flavio Briatore è intervenuto in esclusiva a La Gazzetta dello Sport e ha parlato soprattutto di Formula Uno e della sua spettacolarizzazione televisiva, secondo l’imprenditore non sfruttata al massimo del suo potenziale. Di seguito un estratto significativo.

Briatore: «Le prove libere del venerdì non importano a nessuno»

Si parla sempre di più dei cambiamenti che la F1 vuole portare in pista: più gare sprint, meno prove libere. Lei sarebbe d’accordo?
«Sono più che d’accordo. I tifosi della F1 sono degli eroi: supportano il nostro sport in centinaia di migliaia in qualsiasi condizione, sotto la pioggia, al freddo o con il caldo infernale e noi non restituiamo così tanto. La F1 è stata spesso avara nel ricambiare il supporto e credo che oggi invece si stia muovendo nella direzione giusta».

La soluzione per lei sarebbe dare più spettacolo ai tifosi?
«Sì, perché le prove libere del venerdì non interessano a nessuno. Invece se si parte dal venerdì già con della competizione il weekend diventa coinvolgente. Io sono dell’idea che potremmo portare le sprint race ogni fine settimana di gare. Le abbiamo testate in modo graduale, funzionano, quindi il prossimo step è quello».

Quindi non la sorprende vedere, in un’annata difficile per la Ferrari, Monza stracolma di tifosi?
«No, non mi stupisce. Perché in Italia c’è una storia di passione, sia che la Ferrari vinca sia che perda. Quello che mi sorprende è vedere GP negli Stati Uniti pieni di gente, quando fino a qualche anno fa pensare a questa risposta da parte dell’America sarebbe stato impensabile».

Difficoltà per Antonelli?
«È bello ma è difficile per loro (i giovani ndr). E magari alcuni iniziano bene poi hanno un calo, o al contrario altri partono male e poi crescono. Arrivano in F1 giovanissimi, magari anche uno o due anni troppo presto, e il rischio di bruciarsi c’è. È bellissimo avere in pista questi rookie, che mediaticamente funzionano, però bisogna avere pazienza con loro».

La pressione però questo fine settimana è sulla Ferrari: si inventeranno qualcosa, come lo scorso anno, per provare a vincere qui?
«Sì, sicuramente. Sono partiti bene nelle prove libere… è un Gran Premio creativo questo, e per loro se c’è una piccola possibilità devono provare a sfruttarla».

Come interpreta le difficoltà di questa prima stagione in Ferrari di Hamilton?
«Lui è un grandissimo, questo non è in dubbio. Ma le difficoltà che sta avendo con l’adattamento alla macchina dimostrano quanto siano difficili queste monoposto da guidare. Sicuramente lui non si aspettava di avere così tanti problemi in partenza. Non conosco la radice dei suoi problemi di adattamento, anche con il team ma vedremo come cambieranno le cose con le vetture del prossimo anno».

Che idea si è fatto sui nuovi regolamenti del 2026?
«Sono molto complicati e questo ci porterà ad avere una situazione in pista non chiara, per noi e anche per i tifosi, che inizialmente faticheranno a capire. Ci sono tanti pettegolezzi sul 2026 ma la verità è che sapremo dove siamo a livello di prestazioni, e dove sono i nostri avversari, solo quando faremo i primi test in pista. È un peccato, perché con questi regolamenti ora siamo tutti molto vicini e lo show è incredibile, e per cambiare motori e vetture i soldi spesi dalle squadre sono tantissimi. Però sarà la pista a darci risposte».

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