Sinner ha ridotto Djokovic alla rassegnazione, il serbo non riesce più a fare miracoli in campo (Telegraph)
Ora non ci sono dubbi: il 38enne è a un livello inferiore rispetto a Sinner e Alcaraz. Fisicamente non regge più, anche se non ha parlato di "ultimo ballo" a Wimbledon.

Italy's Jannik Sinner greets Serbia's Novak Djokovic (R) after victory in their men's singles semi-final match on day 13 of the Australian Open tennis tournament in Melbourne on January 26, 2024. (Photo by Lillian SUWANRUMPHA / AFP) / -- IMAGE RESTRICTED TO EDITORIAL USE - STRICTLY NO COMMERCIAL USE --
Ieri Jannik Sinner ha raggiunto la finale a Wimbledon grazie alla vittoria in tre set contro Novak Djokovic; il serbo, 38 anni, sembra ora più che mai in decadenza.
Djokovic non vedeva l’ora di terminare il match con Sinner, non riesce più a fare i miracoli in campo
Il Telegraph scrive:
Ora non c’è dubbio: Djokovic è a un livello inferiore rispetto a Sinner e Alcaraz. Per la prima volta in 52 partite in questa fase di un torneo importante, Novak Djokovic sembrava rassegnato al suo destino. L’implacabile Jannik Sinner lo ha ridotto a uno stato di mite arrendevolezza. Una carriera definita da numeri incredibili, dai 24 titoli del grande slam alle 14 semifinali solo su questo prato, ma alla fine si è imbattuto in un gioco di età senza pietà, con il sette volte campione impotente all’età di 38 anni per resistere a un ragazzo di 15 anni più giovane. Sembrava, in tutti i sensi, una rivoluzione pacifica. Djokovic, surclassato e preso a pugni da Jannik, ha semplicemente fatto la valigia ed è scivolato nell’ombra, forse per non essere mai più visto nei bianchi di Wimbledon. Ha insistito, tuttavia, che non sarebbe stato un addio. La gerarchia è fuori discussione ora: Nole ha chiaramente abbassato il livello ed è al di sotto di Sinner e Carlos Alcaraz, i titani del tennis moderno.
Djokovic ha lottato per essere amato, ma è stato scelto dal pubblico invece come il sabotatore che ha ostacolato l’invecchiamento di Roger Federer. Tuttavia, alla fine, ieri, non riusciva nemmeno a inseguire alcuni colpi di Sinner, correndo come se desiderasse una conclusione della partita rapida e indolore. Il tifo non è mai stato più forte per Djokovic di quando ha tenuto il servizio sul 3-1, un momento che ha alimentato la sua emotività. Stava implorando che il pubblico lo aiutasse verso un miracolo, ma più invecchia e più scopre che i miracoli gli stanno sfuggendo di mano.