Luis Enrique: «Mbappé è il passato. Giochiamo meglio senza di lui? Non mi pento di ciò che ho detto»

In conferenza: «Donnarumma ha contattato Musiala per sincerarsi delle sue condizioni, è ancora colpito da quanto accaduto. Impossibile prevedere come andrà col Real».

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Mf Monaco di Baviera 31/05/2025 - finale Champions League / Paris Saint Germain-Inter / foto Michele Finessi/Image Sport nella foto: Luis Enrique

Questa sera Psg e Real Madrid si affronteranno per la semifinale del Mondiale per club. Ad attendere la vincitrice ci sarà il Chelsea in finale. La conferenza stampa del tecnico del club parigino Luis Enrique.

Luis Enrique: «Mbappé è il passato. Giochiamo meglio senza di lui? Non mi pento di ciò che ho detto»

Giocare contro il Real Madrid:

«È una partita particolare. Sarà speciale. Giocare contro di loro significa che abbiamo fatto bene finora in questo torneo. Sarà divertente, siamo molto motivati.»

Ha detto che il Psg sarebbe stato meglio senza Mbappé:

«Sarà interessante vederlo. Si tratta di un incontro speciale per molte ragioni. Dobbiamo essere preparati. Mbappé ora è il passato, non mi pento di ciò che ho detto». 

La prima finalista è il Chelsea, come la vede?

«Mi congratulo con loro, ma non posso analizzarli ora, non è bello parlare prima di una finale, dobbiamo vincere prima una semifinale contro il Madrid, che è una sfida enorme.»

Hai qualche consiglio per Xabi Alonso?

«È un piacere giocare contro il Madrid e lo sarà sempre, perché è il club di maggior successo al mondo. Xabi ha tutto per affrontare al meglio la sfida. Non oserei mai dare un consiglio all’allenatore del Real Madrid».

Due progettualità diverse quelle di Real Madrid e Psg:

«Gli scenari sono diversi, lui è appena arrivato, io sono qui da due anni. La cosa bella del calcio è che è impossibile prevedere».

Preoccupato che Mbappé sia molto motivato?

«Appartiene al passato, non parlo del passato».

Donnarumma come sta dopo l’infortunio di Musiala?

«È colpito. Si è messo in contatto con Musiala. Chi lo conosce, conosce la sua bontà. Nel calcio ci sono infortuni, anche quelli grandi, in nessun caso non c’era alcuna cattiva intenzione, si poteva vedere».

Nel suo documentario ha detto che poteva controllare tutto ora. Il calcio è più scacchi e meno improvvisazione?

«La cosa più bella di essere a questo livello è che ciò che pensi oggi vale per oggi, ma domani puoi pensarla diversamente. La grandezza del Psg è che meno siamo prevedibili, meglio arriviamo ai nostri obiettivi».

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