Ivanisevic: «Panichi e Badio? Scelta strana, ma Sinner è maturo e sa quello che fa»
Alla Gazzetta: «Tra Alcaraz e Jannik la migliore finale nella storia del Roland Garros. Gli Slam saranno quasi sempre cosa loro. Djokovic sarà l'unico a potersi mettere in mezzo. Il tennista perfetto? Non esiste»

Italy's Jannik Sinner celebrates winning against Italy's Matteo Berrettini during their men's singles second round tennis match on the third day of the 2024 Wimbledon Championships at The All England Lawn Tennis and Croquet Club in Wimbledon, southwest London, on July 3, 2024. Sinner won the Match 7-6, 7-6, 2-6, 7-4. (Photo by ANDREJ ISAKOVIC / AFP) / RESTRICTED TO EDITORIAL USE
Goran Ivanisevic, ex tennista ed oggi coach (di Tsitsipas), ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni de La Gazzetta dello Sport. Ha parlato di Wimbledon, dei principali favoriti alla conquista del titolo soffermandosi anche sulla finale al Roland Garros tra Jannik Sinner e Carlos Alcaraz. Dell’altoatesino ha commentato anche la decisione di licenziare Panichi e Badio alla vigilia del torneo.
Le parole di Goran Ivanisevic
Sulla finale del Roland Garros:
«Non penso che sia esagerato dire che sia stata la migliore finale della storia al Roland Garros. C’era la tecnica, l’emotività, l’intensità, non mancava nulla. Un thriller di cinque ore e mezzo. Il problema è che adesso da loro il pubblico si aspetterà sempre quel livello».
Tema Wimbledon
«Alcaraz e Sinner? Gli Slam saranno quasi sempre una cosa tra loro due (…) Continuo a pensare che fino a che starà bene, Novak (Djokovic, ndr) sarà l’unico a potersi mettere in mezzo nei grandi tornei»
Sul licenziamento di Panichi e Badio
«Conosco Marco e Uli (ci ha lavorato assieme quando era coach di Djokovic, ndr) e abbiamo sempre lavorato bene. Sicuramente è una scelta strana prima di uno Slam che non ha mai vinto. A volte il successo in un torneo di questo livello dipende anche da piccolo particolari, ma Jannik è un giocatore maturo, che sa quello che fa, scopriremo solo a fine torneo se è stata una decisione buona o meno».
Su potenziali terzi incomodi nella rivalità tra Sinner e Alcaraz
«Penso che Mensik abbia buoni margini di crescita. Jakub è eccellente, anche se ancora un po’ instabile. Fonseca è fantastico, a partire dal suo comportamento in campo: crede di poter essere il migliore, e gioca con questo atteggiamento. In alcune cose è simile ad Alcaraz, non ha paura. Anche lui deve ancora imparare tante cose, a partire dal servizio, ma gli serve esperienza».
Sul giocatore perfetto
«Sicuramente il servizio di Mpetshi Perricard, la varietà di Carlos, la risposta di Novak, la potenza di Sinner. Ma sa qual è il problema? Che non esisterà mai il giocatore, il colpo, la partita perfetta. Si parla di perfezione ma non è percorribile. Per quanto ne so io esiste soltanto una cosa perfetta nel tennis: il punto che ti dà la vittoria».