Sinner e la separazione con Panichi: aveva rivelato segreti di spogliatoio di Parigi (CorSera)
Il quotidiano torna sull'allontanamento del preparatore atletico e il fisioterapista (Badio, vittima collaterale) dopo il torneo di Halle. Bublik già fuori a Wimbledon

Panichi è alla destra di Vagnozzi (che è alla destra di Sinner); alla destra di Panichi c'è Badio. Italy's Jannik Sinner (4thR) poses with members of his staff, Darren Cahill (3edR), Australian tennis coach, Marco Panichi (3rdL), fitness coach, after winning the final against USA's Taylor Fritz at the ATP Finals tennis tournament in Turin on November 17, 2024. (Photo by Marco BERTORELLO / AFP)
Jannik Sinner è al terzo turno di Wimbledon, dove affronterà domani lo spagnolo Martinez.
Dopo aver perso la finale del Roland Garros contro Carlos Alcaraz e, clamorosamente, contro Bublik l’Atp di Halle, il tennista numero 1 al mondo ha deciso di separarsi dal suo preparatore atletico e fisioterapista.
Il retroscena della separazione tra Sinner e Panichi-Badio
Nonostante Jannik abbia ribadito più volte che non c’è stato nessun litigio particolare con Panichi e Badio, il Corriere della Sera svela:
Brusco allontanamento di Panichi e Badio, colpevoli (il primo, il secondo è vittima collaterale) di aver rivelato segreti che non dovevano uscire dallo spogliatoio (di Parigi, in particolare).
Le parole del tennista: «Cerco persone di cui mi possa fidare, come mio papà»
«Cerco persone adatte anche a tutti gli altri componenti della mia squadra, anche come comunicazione, con l’obiettivo che il gruppo funzioni. Cerco persone oneste, e di cui ci si possa fidare, come in tutte le altre situazioni della vita. Per esempio, come il mio papà: se un cuoco non fa bene, gli altri intorno in cucina non si sentono benissimo».
Forse Panichi e Badio hanno peccato in questo? O non avevano portato armonia?
«Non ho detto questo, e non è questo il motivo, stavo semplicemente rispondendo a un’altra domanda. Dicevo che si tratta di qualità importanti, ma non sono le uniche».
Ci sono delle ragioni particolari che ti hanno indotto a cambiare?
«No, non c’è una ragione specifica e vi posso assicurare che non è accaduto nulla di eclatante. Credo ci siano solo dei momenti in cui si deve fare qualcosa di diverso. Finora però mi ero trovato bene, anche la finale centrata al Roland Garros è stato un grande obiettivo al di là di come è andata».