Il Monterrey s’è inventato la barriera smezzata: e sul web è “febbre del muro” (New York Times)

Quattro a coprire il primo palo, quattro il secondo. E un buco in mezzo. La trovata tattica infiamma il Mondiale per Club

Monterey

Durante la “piuttosto dimenticabile” sfida tra River Plate e Monterrey al Mondiale per club, è successa una cosa: alla squadra argentina è stato concesso un calcio di punizione appena fuori dall’area di rigore. E Mentre Mastantuono si preparava a battere, il portiere del Monterrey Esteban Andrada s’è inventato… la barriera divisa in due: quattro da un lato, spazio, quattro dall’altro. Mezza barriera per coprire il primo palo, e mezza per coprire il secondo. In mezzo un buco, che vale anche come tranello. L’attaccante vede il buco e ci tira dentro. Il portiere sta lì e para. Geniale.

“Una scena simile si è ripetuta poco dopo l’intervallo – racconta sempre il Nyt – Normalmente, questi piccoli momenti probabilmente non avrebbero catturato l’attenzione. Negli ultimi giorni, però, internet è stato travolto dalla febbre del muro di Monterrey, il tipo di isteria di massa che può prendere piede solo durante il lungo, delirante avanzare di un torneo estivo”.

L’analisi del Nyt sottolinea due cose: 1) ha funzionato, e 2) molto dipende dalla posizione di tiro. E poi c’è pure un 3): non è una cosa inedita.

Per esempio l’avevano già fatto nella partita d’esordio del Gruppo E contro l’Inter. In quel caso Asllani invece di provare comunque a superare una delle due mezze barriere ha visto il buco e non ha capito più niente. Insomma c’è cascato, sottolinea il Nyt.

E comunque il Monterrey l’aveva già fatto nel 2022, e l’anno scorso a gennaio. Ma meglio ancora: pare che sia un’invenzione che “risale almeno al 1993, quando la nazionale maschile degli Stati Uniti sperimentò la tecnica sotto la guida dell’allenatore serbo Bora Milutinovic”.

“Ironicamente, il muro diviso – raro, sconcertante a prima vista, innegabilmente bizzarro – era in realtà una concessione al buon senso. Milutinovic aveva inizialmente preferito qualcosa di ancora più estremo. “Per me, è meglio non avere affatto una barriera”, diceva”.

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