Anche Marc Marquez si esprime su Sinner: «mi chiedo se dentro di sé sia realmente così freddo»
A Repubblica: «Il rapporto con gli italiani? Non posso negare che dal 2015 ci sono stati dei momenti di tensione, ma continua a migliorare»

Lusail 13/04/2025 - gara Motogp / foto Psnewz//Image Sport nella foto: Marc Marquez
Anche Marc Marquez si esprime su Sinner: «mi chiedo se dentro di sé sia realmente così freddo»
Quello in scena questo weekend, sarà il secondo Gran Premio del Mugello che Marc Marquez vivrà a bordo della Ducati. Primo in classifica con 32 punti di vantaggio sul fratello e compagno di squadra, Alex, il pilota spagnolo proverà a dare proprio in Italia un’ulteriore spallata al Mondiale di Moto Gp. Dovesse laurearsi campione a fine anno, raggiungerebbe Valentino Rossi a quota nove titoli in carriera.
In Toscana, tuttavia, non si prospetta una passeggiata di salute per lui, dato che non ha un rapporto precisamente idilliaco con i tifosi italiani. Di questo e tanto altro, lo stesso 32enne catalano ha parlato a Repubblica intervistato da Massimo Calandri. Vi riportiamo di seguito un estratto delle sue dichiarazioni.
Le parole di Marc Marquez
«Non posso negare che dal 2015 ci sono stati dei momenti di tensione, ma continua a migliorare», ha esordito Marquez riferendosi al rapporto con gli appassionati italiani, definiti ducatisti (condito da frequenti scaramucce). Il veterano spagnolo ha poi risposto con un secco «mai» alla domanda se abbia mai più avuto contatti con Rossi. Mentre per quanto riguarda il suo più diretto rivale nel 2025 ha indicato proprio il fratello e suggerito che non è da escludersi un ritorno in pompa magna di Bagnaia: «Alex in classifica è secondo a 32 punti. E Bagnaia sta tornando: in Aragona c’era quasi, al Mugello e in Olanda andrà molto forte. Ho un grande rispetto per lui».
E ancora sul fratello: «Io e lui continuiamo a vivere insieme, a Madrid, in stanze separate. Parliamo una lingua comune, nel senso che siamo vicinissimi come prestazioni e tempi in pista. Il fatto di lottare uno contro l’altro per il titolo avrebbe potuto allontanarci, invece ci ha unito ulteriormente».
Durante la chiacchierata, spazio anche a qualche considerazione su un altro dualismo che sta facendo la storia dello sport, quello tra Sinner e Alcaraz: «Li ho visti alla finale del Roland Garros? Davanti alla tv dell’hospitality Ducati, finito il gp di Aragona: gli italiani con Jannik, io con Carlitos. Partite così fanno crescere entrambi i protagonisti in maniera incredibile: ti consegnano alla leggenda, come Federer e Nadal. Ancora non so come quei due abbiano potuti restare concentrati e reattivi per 5 ore e mezzo. Dal punto di vista tecnico non posso dare opinioni, mi sono goduto lo spettacolo e basta. Di Alcaraz mi ha impressionato la garra, la grinta. Di Sinner mi piace la lucidità mentale che mostra: ma mi domando se dentro di sé sarà altrettanto freddo».