Simonelli: «Se la vostra squadra non vi compra un altro attaccante, è colpa del pezzotto»

Il presidente della Serie A se la prende anche con gli stadi: «Meno male che gli italiani non bevono birra, perché non si può nemmeno andare in bagno»

Simonelli

Db Riad (Arabia Saudita) 02/01/2025 - Supercoppa Italiana / Inter-Atalanta / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Ezio Simonelli

Avrei voluto comprare un centravanti in più, magari anche un centrocampista. Ma non l’ho fatto perché tu, che stai guardando gratis, non hai fatto l’abbonamento“. Ezio Maria Simonelli contro il pezzotto. Puntata ennesima di una guerra sproporzionata, per risorse spese e aggressività comunicativa.

Il presidente della Lega Serie A dal palco del 129simo Consiglio nazionale Fabi, al Palazzo del Ghiaccio di Milano, rinfocola la vecchia storia dei poveri club che se non comprano un giocatore è per colpa di chi non si fa l’abbonamento a Dazn. “Abbiamo un problema serio con la pirateria. In tanti vedono le partite senza pagare, e questo incide direttamente sui ricavi dei club. C’è una mentalità distorta, per cui se una cosa ‘sta nell’aria’ è di tutti. Ma chi usa un pezzotto, sta rubando. È un ladro.

E Simonelli propone anche un’idea a suo dire provocatoria: una campagna dei presidenti con messaggi diretti ai tifosi: “Volevamo rinforzare la squadra, ma tu non hai fatto l’abbonamento”. Perché, “il furbo non è un eroe, è uno che toglie risorse allo sport che ama”.

Simonelli affronta anche il capitolo stadi. Dice che si vergogna. “Quando ero piccolo- ha ricordato- andavo allo stadio con mio padre, ci portavamo i supplì da casa. Oggi invece bisogna vivere un’esperienza, ma negli stadi italiani è spesso pessima. Meno male che gli italiani non bevono birra come nel Nord Europa, perché con i bagni che abbiamo, chi va allo stadio sa che sono impraticabili e pochi“.

“Servono impianti nuovi per competere con il mondo. Ho visto stadi in Spagna, Germania, Stati Uniti… C’è davvero da vergognarsi. Ceferin lo ha detto chiaro: l’Italia deve vergognarsi. E ogni volta che vado fuori, mi vergogno anche io”. Il governo? “Ha consapevolezza del problema e magari anche il sistema bancario potrà fare la sua parte. Ma dobbiamo partire dalle basi”.

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