Conte: «Paura? Non ho capito, puoi ripetere. McTominay ha avuto problemi, troveremo soluzioni»
In conferenza: «Sentiamo una grandissima responsabilità, ci giochiamo la storia. Il Genoa è entrato otto volte nella nostra area, ho sentito commenti che mi hanno lasciato perplesso»

Cm Bergamo 18/01/2025 - campionato di calcio serie A / Atalanta-Napoli / foto Cristiano Mazzi/Image Sport nella foto: Antonio Conte
Antonio Conte interviene dalla sala stampa di Castel Volturno dalle 14:45 per presentare Parma-Napoli, penultima giornata di campionato che deciderà una grandissima fetta dello scudetto 2025. Di seguito il suo intervento integrale.
Conte: «Non è un finale di stagione normale, c’è passione ed emotività»
Mister Conte, mi rifaccio a una sua frase: c’è tensione? Un filo di preoccupazione? O si vive con normalità?
«Stiamo arrivando alla fine della stagione quindi non c’è normalità. Hai la fortuna di giocare per qualcosa di importante perché tutti arrivano alla fine, bisogna vedere poi come ci arrivi. Cosa ti giochi e che tipo di anno hai avuto. Non è un finale di stagione normale, è all’insegna di un obiettivo ben preciso che sicuramente non era nelle nostre menti. Il nostro obiettivo lo abbiamo già raggiunto ovvero quello di tornare in Champions, di togliere un posto alle squadre che l’anno scorso ci avevano distanziato di 15 punti senza contare l’Inter, che ce ne ha dati 41.
L’altro obiettivo era di dare fastidio e abbiamo raggiunto pure quello. Ora è da vedere quanto fastidio vogliamo dare fino alla fine, ma è inevitabile che sono pressioni, sono stress che ci siamo meritati. Solo chi non si è mai giocato niente può pensare che non ci sia coinvolgimento emotivo e passionale. C’è un po’ di tutto. C’è la preoccupazione perché c’è l’imponderabile: noi prepariamo tutto per il meglio, poi però c’è il calciatore del Genoa che intercetta la palla, si sgancia senza motivo e va in area. Prende la palla di testa e fa gol, questo fa parte dell’incognito e dell’imponderabile. Ovviamente ci auguriamo anche che ciò che noi non abbiamo studiato possa girare a favore nostro»
Come ha attutito la squadra il pareggio? Come sta McTominay? E Neres?
«Ci ha dato molto fastidio pareggiare col Genoa. Abbiamo dominato in lungo e in largo. Il Genoa è entrato 8 volte nella nostra area, perché poi ho visto alcuni commenti sulla partita che mi hanno lasciato perplesso, qualcuno non l’ha vista bene. Ci sono partite dove può accadere, anche al City è successo di pareggiare contro il Southampton retrocesso da tempo. Il calcio non è matematica, non è fatto di logica ma di imponderabilità. Dobbiamo essere bravi a indirizzare le situazioni dalla nostra parte. Una vittoria col Genoa avrebbe detto tanto ma quello è il passato, il presente ora si chiama Parma. McTominay ha avuto qualche problemino in settimana, però come vi dico sempre troveremo sempre la soluzione a prescindere perché questo è un gruppo di ragazzi fidato che sta superando difficoltà importanti. Cercheremo sempre di trovare soluzioni. Neres ha recuperato, ha aumentato l’autonomia ma non è pronto all’impiego dall’inizio»
Conte, lei ormai conosce bene i suoi calciatori: guardandoli ora cosa percepisce?
«Loro sanno bene che si stanno giocando per un obiettivo differente rispetto ai grandi club, perché per Napoli ogni scudetto è storico. Basti pensare che due anni fa non lo si vinceva da 33 anni e lo si era vinto con Maradona. Si sa la differenza, si avverte. Si sa anche che tipo di differenza c’è nel vivere queste situazioni. Chi ci è abituato le vive in modo sereno, chi invece non lo vive spesso… è tutto l’ambiente che diventa ansioso, carico di tensione e altre cose che dovremo cercare di tenere nel giusto peso. Il troppo stroppia. Però i ragazzi lo sanno, sanno cosa significa vincere uno scudetto a Napoli perché lo abbiamo visto tutti cosa è successo due anni fa, io per primo. Sono eventi importanti che non accadono sempre, sono saltuari. Vincere a Napoli significa rimanere nella storia della città»
È una delle vigilie più emozionanti anche per lei nonostante le sue vittorie? Ha parlato alla squadra?
«Io sento una grandissima responsabilità, forse anche troppa. Sento comunque che sulle spalle grava un peso bello importante su di me. Penso di avere spalle larghe per gestire queste situazioni, ma non posso non negare che comunque è un bel carico. Magari in altre piazze non ne hai così tanto perché sono più abituati a questo tipo di situazione. Noi tutti abbiamo voglia di ripagare e penso che lo abbiamo comunque fatto, perché non dimentichiamo – ribadisco – c’era stata chiesta una torta e noi l’abbiamo preparata e presentata. Ovvero il ritorno con 4 giornate di anticipo in Champions che per tutti qui è vita. Essere l’anno prossimo tra le prime due a partecipare alla Supercoppa, aver rivalorizzato la rosa che l’anno scorso aveva perso tanto. Aver creato un’euforia, un entusiasmo, sold out ogni volta che abbiamo giocato. È una bella torta, ora c’è da mettere la ciliegina che però in questo caso non è tanto piccolina. Rappresenterebbe la storia.»
Sulla contemporaneità con Inter-Lazio
«Il risultato non condizionerà. In questo tipo di situazioni non si può speculare, bisogna fare il proprio e vincere la partita sapendo che ci saranno delle difficoltà. Dobbiamo pensare solo a noi, fare del nostro meglio»
A microfoni spenti, come riporta Radio Crc, Antonio Conte avrebbe risposto ad un ulteriore domanda sulle condizioni di McTominay riguardo al suo possibile impiego dal primo minuto contro il Parma. La sua risposta sarebbe stata più che affermativa:
«McTominay lo metto in campo anche se è zoppo»