Ci pensa Ndoye, il Bologna vince la Coppa Italia e Italiano sconfigge la maledizione delle finali
Vittoria 1-0 in finale sul Milan di Conceiçao che chiude male la sua stagione. È la terza Coppa Italia del Bologna: i precedenti fanno ben sperare il Napoli

Mg Roma 14/05/2025 - finale Coppa Italia / Milan-Bologna / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: esultanza gol Dan Ndoye
Ci pensa Ndoye, il Bologna vince la Coppa Italia e Italiano sconfigge la maledizione delle finali
Il Bologna ha vinto la Coppa Italia. Ha battuto il Milan 1-0 con gol di Ndoye nella ripresa. E così Italiano ha sconfitto la maledizione delle finali, ne aveva perse quattro. Stavolta però ha vinto. Il Bologna di Saputo vince il primo trofeo, la terza Coppa Italia della propria storia. Lo ha fatto con Vincenzo Italiano che – risultati alla mano – ha fatto meglio del suo predecessore Thiago Motta che comunque aveva portato la squadra in Champions.
Il Milan non ha bissato il successo in Supercoppa. E a questo punto sarà inevitabile l’addio tra i rossoneri e Conceiçao che chiude con un trofeo vinto (Supercoppa) ma anche con la Coppa Italia persa in finale e il campionato finito decisamente male.
Dettaglio per gli amanti delle statistiche e delle curiosità. Quando il Bologna ha vinto la Coppa Italia, lo scudetto è andato sempre a squadre outsider: il Cagliari, la Lazio e ora resta da vedere cosa accadrà quest’anno.
Ndoye: «Thiago Motta teneva noi esterni più lontani dalla porta, così hai meno chance di fare gol»
Al podcast After Italie di Rmc, è intervenuto l’esterno del Bologna Dan Ndoye, autore del gol contro il Napoli che ha portato al definitivo pareggio per 1-1 al Dall’Ara. Il calciatore si è largamente espresso sulla sua esperienza a Bologna e in particolare ha tirato le somme delle differenze essenziali intercorrenti tra Vincenzo Italiano e Thiago Motta, fautori di un calcio molto diverso tra loro.
Di seguito le sue parole:
Su Vincenzo Italiano
«Sa davvero parlare ai giocatori, tirandone fuori il massimo. E sul campo ci ha inculcato il voler portare pressione alta, non aver mai paura, il Bologna è una delle squadre che pressa di più in Europa. Anche questo fa la differenza, siamo sempre fedeli alla nostra filosofia, sia con le big che con chi lotta per la salvezza.»
Sulla differenza di gioco tra Motta e Italiano
«Con Thiago Motta facevamo un gioco un po’ diverso, noi esterni dovevamo stare molto larghi, quasi sulla linea laterale, per creare spazi per i difensori e i centrocampisti per costruire il gioco. Stando più lontano dalla porta, chiaramente, hai meno possibilità di segnare, mentre oggi sono più libero di andare verso la rete e anche per questo le mie statistiche sono migliorate. Era quello in cui mancavo, segnare di più, ci ho lavorato molto e adesso sta succedendo. Spero di continuare perché ogni punto conterà da qui alla fine.»
Sul percorso in Champions, prematuramente terminato
«Non abbiamo rimpianti, dovevamo adattarci a tante novità e una competizione inedita. Abbiamo fatto buone prestazioni, non punti, ma andrebbe diversamente se la giocassimo ora. Mi auguro avremo un’altra occasione l’anno prossimo, vorrei sbloccarmi anche in Champions.»