Aguero: «Quella volta che Mancini avrebbe preso a pugni e testate il primo che fiatava»

L'intervista a L'Equipe: "Perdemmo con l'Arsenal e nessuno parlava perché sapevamo che ci avrebbe picchiati"

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Mg Milano 06/11/2019 - Champions League / Atalanta-Manchester City / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: Sergio Aguero

Sergio Aguero, intervistato da L’Equipe, è in vena di ricordi. Il giornale francese gli fa un po’ di domande ma la risposta più gustosa è su Roberto Mancini, ai tempi del Manchester City. “Perdemmo contro l’Arsenal (0-1, l’8 aprile 2012), e andammo a 8 punti dalla capolista, il Manchester United – ricorda l’ex attaccante argentino – Quel giorno, nello spogliatoio, ti bastava aprire bocca perché Mancini esplodesse e venisse a prenderti a pugni. Nessuno ha detto niente perché avrebbe potuto dare pugni a tutte le 25 persone presenti nello spogliatoio. Ma il giorno dopo, quando lo rivedemmo, fu tutto Ehi ragazzi! Come state?. Mancini era un fenomeno. Semplicemente non gli piaceva perdere. Prima, gli allenatori erano forse più caldi”.

Aguero dice che il difensore più “cattivo” che ha dovuto affrontare è stato “Pepe. È un giocatore che in Argentina verrebbe definito “pillo”, “furbo”. Sa quando darti sui nervi per farti perdere la testa. Un altro che non è cattivo nel gioco, ma lo è più attraverso le sue parole, che riesce a tirarti fuori dalla partita, è David Luiz. Fuori dal campo è una brava persona, ma dentro, senza colpirti, sa come stancarti… E, anche se è un attaccante, un altro è Diego Costa. Ho giocato con lui all’Atlético, lo conosco bene. Lui è un gran burlone, ma in campo è sempre lui a colpire la gente. Se lo hai in una squadra è una buona cosa, perché sai che può succedere di tutto”.

Piccola nota sul PSG che fu: “era un avversario piuttosto difficile perché non sapevi cosa sarebbe potuto succedere. Potevano segnare quattro gol contro di te o potevi segnarne quattro tu contro di loro, senza sapere perché, senza capire cosa era successo”.

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