Azzurri serata nera da esibizione degli Squallor

Gioco lento, indeciso, poca velocità sulle corsie. Zuniga andava, ma sbagliava. Qualche spunto di Dossena a sinistra. Non c’erano mai sovrapposizioni. Santacroce (brutto rientro) aveva i suoi “guai” con Mertens. Aronica doveva badare alla corsa di Duplan. Difensori e centrocampisti accompagnavano confusamente l’attacco, intasando gli spazi. Passaggi sbagliati, palla consegnata agli avversari che, per fortuna, […]

Gioco lento, indeciso, poca velocità sulle corsie. Zuniga andava, ma sbagliava. Qualche spunto di Dossena a sinistra. Non c’erano mai sovrapposizioni. Santacroce (brutto rientro) aveva i suoi “guai” con Mertens. Aronica doveva badare alla corsa di Duplan. Difensori e centrocampisti accompagnavano confusamente l’attacco, intasando gli spazi. Passaggi sbagliati, palla consegnata agli avversari che, per fortuna, sbagliavano peggio. Nello smarrimento generale, andava in crisi anche la difesa (De Sanctis con assurdi rinvii). Andava in tilt Lavezzi, incapace di innescare le sue partenze-razzo. Cavani non aveva mai un pallone giocabile, ma finiva anche lui nel grigiore generale. Nella ripresa, quando è entrato Hamsik (55’ per Sosa) s’è sperato che qualcosa cambiasse. Ma erano pochi gli spunti di Marekiaro che finiva con l’affondare anche lui nel naufragio generale. Un Napoli irriconoscibile, in difficoltà anche sul piano atletico. Un azzardo il centrocampo troppo rinnovato che risucchiava Gargano, disorientato senza i consueti punti di riferimento. Non ha avuto storia l’ingresso finale di Lucarelli (76’ per Yebda). Né quello di Maggio (68’ per Dossena).
Azzurri incredibilmente sotto tono, addirittura in difficoltà contro il gioco elementare dell’Utrecht che ha avuto tre palle-gol (due nel primo tempo) per la sorpresa. Yebda timido, con tocchetti in appoggio, spesso sbagliandoli. Più iniziativa per Sosa, mai però incisivo. S’è detto delle sofferenze di Santacroce in marcatura. Ma tutti gli azzurri erano sulla … luna. Palloni calciati via senza senso. Corner mai sfruttati a dovere. Calci di punizione falliti (Gargano), grosso difetto del Napoli. Una serata nera, da esibizione degli Squallor.
Mediocre l’Utrecht, mediocrissimo il Napoli. Abbiamo visto una squadra sconosciuta, senza arte né parte. Sul taccuino, non c’è un solo tiro pericoloso degli azzurri. Le occasioni da gol sono state tutte per gli olandesi. Già al 20’, dopo che De Sanctis aveva salvato di piede sulla conclusione violenta di Duplan, Demouge non approfittava per battere a rete. Clamoroso al 35’: cross di Mertens, errori di posizione di Cannavaro e Aronica, De Sanctis incerto e, per fortuna, van Wolfswinkel, a porta vuota, concludeva fuori. Nella ripresa, la terza occasionissima per gli ospiti. Ancora Mertens va via sulla sinistra, cross, e van Wolfswinkel, dal limite, quasi un rigore in movimento, batteva oltre la traversa (78’).
Costellata di errori negli appoggi e nelle aperture, lenta, la manovra del Napoli non portava mai a una conclusione che impensierisse il portiere Vorm. Numerosi i salvataggi in angolo degli olandesi, però mai in affanno. Ben posizionati nella loro area, i difensori dell’Utrecht hanno concesso poco, ma il Napoli non era mai irresistibile. Per giunta i “lunghi” dell’Utrecht (i due difensori centrali Schut e Wuytens, gli attaccanti van Wolfswinkel e Demouge) erano una minaccia nell’area azzurra sui calci piazzati.
Non ci sono stati né con la testa, né con le gambe gli azzurri. Mai rabbiosi per arpionare il risultato, approssimative le ripartenze che morivano sul tocco finale. Aperture in fallo laterale. Combinazioni strette con palla puntualmente persa. Dal fallimento di una sera incredibile non è venuta fuori la prodezza individuale (Lavezzi, Cavani, Hamsik) che avrebbe potuto forzare il match e assicurare una avventurosa vittoria.
Nei gironi dell’Europa League non si va avanti perdonando gli avversari in casa, perché in trasferta è difficile su ogni campo. Il Napoli ha fallito clamorosamente il primo colpo. Si spera che la serataccia con l’Utrecht non avrà ripercussioni in campionato (domenica sera a Genova contro la Samp). Improvvisamente sulla squadra azzurra è calato un sipario nero. I nuovi, evidentemente, non sono ancora pronti. Non c’è affiatamento con i titolari. Non hanno personalità. Per Mazzarri, una brutta svolta. Gli spunti finali (Cavani) sono stati dettati più dalla disperazione che da una precisa idea di gioco. Sono stati spunti arruffati, iniziative individuali sulle quali i difensori dell’Utrecht chiudevano senza sbavature.
Risorgerà il Napoli? Si scrollerà di dosso la partitaccia con l’Utrecht? A domenica sera, contro la Samp, l’ardua sentenza.
<strong>Mimmo Carratelli</strong>

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