De Laurentiis si guardi allo specchio: non è riuscito a tenersi nemmeno Spalletti e Giuntoli (Il Giornale)
Era così difficile venire a patti con un interesse comune? Definisce stupidi i giornalisti e lui, che semina e poi disperde? Sembra un marziano capitato sulla terra.

Mg Napoli 04/06/2023 - campionato di calcio serie A / Napoli-Sampdoria / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: Aurelio De Laurentiis-Luciano Spalletti
De Laurentiis farebbe bene a guardarsi allo specchio prima di attaccare i giornalisti: non è riuscito nemmeno a tenersi Spalletti che gli ha fatto vincere lo scudetto dopo 33 anni di attesa. E’ più o meno questo il succo del commento che Riccardo Signori dedica al presidente del Napoli, De Laurentiis, su Il Giornale.
Ieri De Laurentiis, parlando della scelta del futuro allenatore ha detto:
«Ragazzi miei, quanto siete coesi nella vostra incosciente stupidità? Capisco che dovete riempire i titoli, che tutti devono campare, ma ci vuole serietà, professionalità e…».
Signori scrive:
“Ecco, sentire Adl rivolgere patente di stupidità a chi cerca di interpretarne pensieri e movimenti è già stupefacente: come se vivesse lui in chissà quale mondo, un marziano capitato per caso sulla terra. Questo è il mondo, così va, quelle sono le necessità e le logiche dell’informazione. Si, è vero, si può avere incosciente stupidità nel fare il proprio mestiere, ma è sempre meglio di chi non vuol guardarsi allo specchio. Che dire, per esempio, di un presidente incapace di trattenere il proprio tecnico dopo un successo atteso 33 anni? Solo incoscienza o c’è altro? Era così difficile venire a patti con un interesse comune? E magari aggiungiamoci la partenza del manager che gli ha scovato i giocatori attori di questo successo. Senza dimenticare che se partisse pure Osimhen, il centravanti che ha fatto tintinnare gol e speranze, i titoloni non sarebbero gradevoli per il regista di tanto spreco di bontà calcistica”.
Certo, Osimhen porterebbe un notevole quantitativo di denaro, nel club, ma per Spalletti e Giuntoli ci sarebbe solo “il fastidio di un addio“.
“Ma la stupidità tocca solo a chi narra, interpreta, insomma a chi deve campare. Chi semina eppoi disperde è un benemerito, che stupisce a sua insaputa”.