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De Laurentiis: «L’allenatore? Non sono in grado di stupirvi, le candidature sono diventate venti»

A Unomattina: «Capisco che dovete riempire i titoli, che tutti debbono campare, ma ci vuole serietà, professionalità e capacità di attendere»

De Laurentiis: «L’allenatore? Non sono in grado di stupirvi, le candidature sono diventate venti»
Mg Napoli 04/06/2023 - campionato di calcio serie A / Napoli-Sampdoria / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: Aurelio De Laurentiis-Luciano Spalletti

In diretta a Rai 1, in collegamento con “Unomattina” dallo stadio Diego Armando Maradona, al fianco di Serena Autieri il giorno dopo la festa scudetto celebrata ieri sera, il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, ha parlato anche del nuovo allenatore:

«Adesso comincia la Corrida, il povero Corrado ci guarda la lassù, ragazzi miei quanto siete voi coesi nella vostra incosciente stupidità? Capisco che dovete riempire i titoli, che tutti debbono campare, ma ci vuole serietà, professionalità e capacità di attendere. Volete sempre che la festa continui con grandi titoloni, io ancora non sono in grado di stupirvi, abbiamo tutto il mese di giugno, ci sono almeno venti candidature, sono aumentate, c’è tutta l’Europa. Ieri durante la preparazione della festa riflettevo, prendevo appunti, segnavo, scrivevo, ho fatto l’allenatore di me stesso.

Sugli stadi:

«I Comuni sono tutti in dissesto finanziario, non hanno soldi per la manutenzione o migliorare gli stadi, bisognerebbe fare una legge per la quale i Comuni possano cedere per 99 anni – a chi voglia investire – questi stadi che altrimenti vanno in sofferenza,. Una legge che passi sopra le teste delle sovrintendenze che molto spesso mettono veti impossibili a considerarsi. Oggi il calcio si gioca anche in maniera virtuale, gli stadi devono essere senza pista d’atletica, con spalti a bordo campo, con misure di sicurezza adeguate. E soprattutto basta con questi seggiolini scomodissimi, servono delle poltrone dove uno possa stare anche comodo. Allo stadio bisognerebbe andare tre ore prima e andarsene tre ore dopo, farlo diventare un centro familiare di convivenze.

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