Con De Laurentiis che è tornato a parlare, Spalletti deve fare da psicologo per squadra e pubblico (Libero)
Il tecnico deve gestire anche ciò che avviene al di fuori della squadra, lo strano incrocio di malumori e festeggiamenti anticipati.

Ci Napoli 02/04/2023 - campionato di calcio serie A / Napoli-Milan / foto Carmelo Imbesi/Image Sport nella foto: Luciano Spalletti
Su Libero Claudio Savelli scrive di Luciano Spalletti. L’allenatore del Napoli, come i colleghi di Inter e Milan, vive un momento sotto pressione. Tutti e tre hanno gli occhi puntati addosso, per diversi motivi e alla vigilia dei quarti di Champions. Sono stati più o meno protetti dalle rispettive società, scrive Savelli ma, in questo momento, devono cavarsela da soli. Spalletti, in particolare, è chiamato a dimostrare che la clamorosa sconfitta subita dal Milan resterà un’eccezione alla regola. Il clima che si respira a Napoli purtroppo non è dei migliori, vista la contestazione degli ultras verso il presidente Aurelio De Laurentiis. Da quando il patron è tornato a parlare, scrive Savelli, Spalletti deve fare, oltre che lo psicologo della squadra, anche quello del pubblico.
Savelli scrive:
Spalletti deve essere lo psicologo della squadra e pure del pubblico perché il presidente De Laurentiis è tornato a farsi sentire e a fare rumore dopo mesi di silenzio, e ha agitato la tifoseria più calda, distogliendo l’attenzione dal campo al contorno, dal gioco alla polemica. «Questo clima non ci aiuta», avvisa giustamente il mister che, suo malgrado, ha l’onere di risolverlo. «Non commento le parole del presidente, lavoro e basta», ma in realtà non può pensare solo al campo. Non ora. Deve gestire anche ciò che avviene al di fuori, questo strano incrocio di malumori e festeggiamenti anticipati. È un contesto nuovo per Spalletti che, però, ora può tirare fuori tutta la grinta di cui dispone: in fondo, un allenatore che ha dato tanto al calcio ma non ha ancora ottenuto un grande trionfo in cambio non permetterà a nessuno di rovinare questo momento. Di fatica ne ha fatta e ne dovrà fare ancora, sudando questo scudetto fino alla fine: «Finché non faremo l’ultimo punto che ci serve sarà tutto inutile». Spalletti si mette a fare l’Allegri, pragmatico convinto, e fa bene: «So che ci sono da fare 15 punti, cinque vittorie». La prima spera sia con il Lecce. La sfida al Milan in campionato è il passato, quella al Milan in Champions è il futuro «a cui non bisogna pensare».