Dov’è finito il supplemento di indagini per i cori dei laziali contro Osimhen? (Repubblica)

E i cori antisemiti intonati al Maradona? Il problema non sono solo le curve, ma anche la giustizia sportiva, tirata per la giacca dai presidenti e dalle istituzioni

scudetto napoli osimhen chelsea report

Ci Napoli 03/03/2023 - campionato di calcio serie A / Napoli-Lazio / foto Carmelo Imbesi/Image Sport nella foto: Victor Osimhen

Il problema non sono solo le curve ma anche la giustizia sportiva: che fine ha fatto, ad esempio, il supplemento di indagine per i cori razzisti contro Osimhen durante Napoli-Lazio o il coro antisemita intonato sempre dai tifosi biancocelesti nella stessa partita? Spariti nel nulla. Lo scrive Matteo Pinci su La Repubblica. E’ come se la giustizia sportiva desse sempre una seconda possibilità ai razzisti, che poi ci ricadono e non succede mai niente.

“anche i razzisti meritano una seconda possibilità? Le curve nere di Roma, i cori antisemiti e quelli xenofobi piovuti sul prato dell’Olimpico nelle ultime settimane, non hanno prodotto che un timido rimbrotto: “Non lo fate più, okay?””.

Il giudice sportivo non ha chiuso la Curva Nord della Lazio per l’ignobile coro rivolto ai tifosi della Roma («in sinagoga vai a pregare, ti farò sempre scappare»): ha congelato la squalifica per i prossimi 12 mesi, sperando che funzioni come deterrente. Ma il giudice sapeva, scrive Pinci, che lo stesso coro era stato cantato dai tifosi della Lazio anche a Monza, nel weekend:

“lo hanno cantato due volte, almeno 200 persone in un caso, 400 nell’altro. E lo hanno ascoltato due delegati su tre della procura federale: serviva lo sentissero in tre per evitare che, come in passato, la Corte sportiva d’Appello smontasse la punizione, ritenendo il coro poco percettibile. Il giudice s’è adeguato ai precedenti. Anche se il fatto è sempre lo stesso”.

E non era la prima volta, Napoli docet. Con, oltre ai cori antisemiti, anche quelli contro Osimhen. Sui quali il Giudice Sportivo aveva chiesto un approfondimento di indagine che poi è sparito nel nulla.

“che fine ha fatto l’inchiesta della procura federale su un coro persino più osceno, sempre di matrice antisemita, dei laziali a Napoli? E il “supplemento di indagini” richiesto per i cori contro Osimhen? Spariti da un mese, senza che
nessuno abbia pagato. È la prova che il problema non sono solo le curve, ma la macchina stessa della giustizia sportiva. Che, tirata per la giacca da presidenti e istituzioni, fatica a mettere a fuoco il vero obiettivo del proprio lavoro. Ossia fare in modo che lo stadio sia un posto in cui la violenza fisica e quella verbale – ancora di più se tocca corde profonde con espressioni razziste – non possano trovare spazio. Pazienza se il prezzo da pagare è un settore vuoto, un botteghino meno ricco, un dirigente più arrabbiato”.

C’è poi il caso Roma, con la multa di 8mila euro al club per i cori dei suoi tifosi contro Stankovic. Una multa irrisoria (la Roma è stata salvata dal gesto di Mourinho che ha zittito la Sud).

“Gli 8mila euro di multa spiegano bene perché nessun club faccia davvero nulla: la Roma, a ogni partita, spende di
più per il catering. E ogni anno i grandi club pagano in media meno di 40mila euro per le intemperanze degli ultrà: briciole. Era tutta la curva a cantare ma nessuno ci rimetterà un euro. Nessuno resterà fuori, la prossima volta”.

 

Correlate