Il presidente della federcalcio canadese s’è dimesso per favorire la parità di genere. Pensa in Italia…

Cronache marziane: Nick Bontis, il Gravina canadese, ha fatto un passo indietro per favorire l'accordo sindacale sul trattamento economico di nazionali maschili e femminili

toronto insigne Canada

Insigne a Little Italy di Toronto il giorno del suo arrivo (dall'account Twitter del Toronto Football Club)

In Canada succedono cose assurde. Tipo che il presidente della federcalcio, Nick Bontis, si dimette. Basterebbe questo a segnare la crepa con le nostre abitudini: qua in Italia non si dimette mai nessuno, figurarsi se. Ma poiché quello è il Canada, vale a raddoppio il motivo per cui Bontis ha lasciato la sua poltrona: ha detto che è necessario un cambiamento per raggiungere una pace sindacale sul trattamento delle squadre di calcio maschili e femminili canadesi. Ovvero per una questione di parità di genere.

La decisione arriva sulla scia di una lettera dei dirigenti provinciali e territoriali che chiedevano a Bontis di dimettersi vista l’aspra vertenza sindacale. E Bontis, il Gravina canadese, si è dimesso durante una riunione del consiglio lunedì scorso.

“Canada Soccer e i programmi delle nostre squadre nazionali possono firmare uno storico accordo di contrattazione collettiva”, ha detto Bontis in una nota. “Una volta firmato, sarà un accordo storico che distinguerà la nostra nazione praticamente da ogni altra associazione membra della Fifa. Sebbene io sia stato una dei maggiori sostenitori dell’equiparazione delle prestazioni competitive della nostra squadra nazionale femminile a quella maschile, purtroppo non sarò alla guida di questa organizzazione quando accadrà. Riconosco che questo momento richiede un cambiamento”.

Bontis – scrive la Cbc – “è stato un parafulmine nell’impasse sindacale, muovendosi in prima linea quando ha dichiarato in una conferenza stampa la scorsa estate che Canada Soccer voleva una discussione basata sui fatti all’interno della realtà fiscale con cui Canada Soccer deve convivere ogni giorno. Bontis, che era un sostenitore dell’equità salariale, disse allora che la proposta degli uomini era insostenibile.

In sintesi le donne vogliono lo stesso sostegno economico degli uomini in vista della Coppa del Mondo di questa estate in Australia e Nuova Zelanda. Ed entrambe le nazionali vogliono una spiegazione del motivo per cui i loro programmi verranno tagliati nel 2023.

Tradotto: si è tolto da mezzo per favorire un accordo. Pensa Gravina… Insigne s’è scelto un posto ben strano dove giocare a pallone.

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