Damascelli: Agnelli combatte ancora per la Superlega come l’ultimo giapponese in guerra

Sul Giornale. "Inseguire ancora questo sogno infantile e presuntuoso significa non avere compreso che l’avventura è finita"

Agnelli manovre stipendi Juventus

Juventus FC President Andrea Agnelli reacts during the final of the Italian Cup (Coppa Italia) football match Atalanta vs Juventus on May 19, 2021 at the Citta del Tricolore stadium in Reggio Emilia. (Photo by MIGUEL MEDINA / AFP)

Andrea Agnelli come Hiroo Onoda, l’ultimo giapponese in guerra. Il paragone è di Tony Damascelli, su Il Giornale. Hiroo Onoda era un soldato giapponese che fu ritrovato nella giungla dell’isola filippina in cui era stato mandato a fermare il nemico trent’anni dopo la conclusione della Seconda guerra mondiale. Era rimasto lì, a nascondersi, convinto che la guerra non fosse finita, spiega Damascelli.

“Quando fu rintracciato si oppose a infermieri e polizia e per questo venne arrestato. Escludo che l’epilogo possa essere uguale ma Andrea Agnelli è il militare piemontese che pensa ancora di combattere ma a differenza di Hiroo
Onoda, non ha scelto la giungla per nascondersi, ma concede interviste”.

L’ultima rilasciata dall’ex presidente della Juventus è quella a De Telegraaf, in cui ha rilanciato ancora una volta l’idea della Superlega. Damascelli scrive:

“Ciò che sconcerta è il fatto che, in un momento assai delicato per lui e per il club di cui è stato presidente, venga malamente (o astutamente) gestito da chi si occupa della sua comunicazione, portandolo a gaffes o scelte inopportune. Sarebbe questo il momento del silenzio o di una presa di coscienza dignitosa, ammettendo errori e responsabilità evidenti, non soltanto nelle indagini ma nella sostanza della situazione finanziaria del club. Le dimissioni da tutti gli incarichi societari sono state spontaneamente costrette e rappresentano il bilancio di un mandato glorioso ma suicida, imprevisto solo da chi non gli ha suggerito prudenza e saggezza contabile. La superlega è stato un sogno infantile e presuntuoso, inseguirlo ancora significa non avere compreso che l’avventura è finita. Basterebbe leggere la storia di Hiroo Onoda”.

 

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