Juventus, il collegio sindacale: «Il cda ci nascose le manovre stipendi»
Sul CorSera l'interrogatorio dell'ex presidente Paolo Piccatti: «Se avessimo avuto conoscenza di fatti di questa natura, ci saremmo agitati non male».

Mg Milano 28/04/2018 - campionato di calcio serie A / Inter-Juventus / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: Andrea Agnelli-Giorgio Chiellini
Sul Corriere della Sera alcuni stralci dell’interrogatorio di Paolo Piccatti, presidente del collegio sindacale della Juventus dal 2008 al 2021. Piccatti è stato interrogato dai pm che si occupano dell’inchiesta Prisma il 25 novembre dell’anno scorso. Il tema, in particolare, è quello relativo alle manovre stipendi della Juventus.
«Sapevamo quello che era uscito, cioè il risparmio e la riduzione tout court degli stipendi. Quando abbiamo letto gli atti di questo fascicolo delle chat e delle scritture, ci siamo sorpresi e arrabbiati».
Il commercialista, che, spiega il quotidiano, è indagato, ma la cui posizione è stata stralciata, in vista di una presumibile richiesta di archiviazione, ha dichiarato anche di non aver mai visto la scrittura privata tra l’ex presidente Andrea Agnelli e l’allora capitano Giorgio Chiellini:
«Mai vista».
Sulla seconda manovra stipendi, con accordi per 17 giocatori:
«Assolutamente no. Noi non eravamo a conoscenza di nulla di tutto questo. Ho visto questi atti nel vostro fascicolo, tutto questo ambaradan non ci è stato comunicato. Se avessimo avuto conoscenza di fatti di questa natura, ci saremmo agitati non male».
I pm chiedono a Piccatti se le manovre stipendi avrebbero dovuto essere oggetto di comunicazione al collegio sindacale. Risponde:
«Sì, certamente. Soprattutto dovevano essere eseguite e recepite in modalità totalmente differenti».
Ha rilievi da fare sul modo in cui si è comportato il cda, specie sulla manovra stipendi?
«Confermo che sono scosso e arrabbiato».
Sulle plusvalenze, invece:
«Il problema delle plusvalenze non è mai giunto alla nostra attenzione. Se posso osare, siamo andati anche a leggere la nuova relazione di Deloitte, che non effettua rilievi sul tema plusvalenze».