Sul CorSera l’interrogatorio dell’ex presidente Paolo Piccatti: «Se avessimo avuto conoscenza di fatti di questa natura, ci saremmo agitati non male».
Sul Corriere della Sera alcuni stralci dell’interrogatorio di Paolo Piccatti, presidente del collegio sindacale della Juventus dal 2008 al 2021. Piccatti è stato interrogato dai pm che si occupano dell’inchiesta Prisma il 25 novembre dell’anno scorso. Il tema, in particolare, è quello relativo alle manovre stipendi della Juventus.
«Sapevamo quello che era uscito, cioè il risparmio e la riduzione tout court degli stipendi. Quando abbiamo letto gli atti di questo fascicolo delle chat e delle scritture, ci siamo sorpresi e arrabbiati».
Il commercialista, che, spiega il quotidiano, è indagato, ma la cui posizione è stata stralciata, in vista di una presumibile richiesta di archiviazione, ha dichiarato anche di non aver mai visto la scrittura privata tra l’ex presidente Andrea Agnelli e l’allora capitano Giorgio Chiellini:
«Mai vista».
Sulla seconda manovra stipendi, con accordi per 17 giocatori:
«Assolutamente no. Noi non eravamo a conoscenza di nulla di tutto questo. Ho visto questi atti nel vostro fascicolo, tutto questo ambaradan non ci è stato comunicato. Se avessimo avuto conoscenza di fatti di questa natura, ci saremmo agitati non male».
I pm chiedono a Piccatti se le manovre stipendi avrebbero dovuto essere oggetto di comunicazione al collegio sindacale. Risponde:
«Sì, certamente. Soprattutto dovevano essere eseguite e recepite in modalità totalmente differenti».
Ha rilievi da fare sul modo in cui si è comportato il cda, specie sulla manovra stipendi?
«Confermo che sono scosso e arrabbiato».
Sulle plusvalenze, invece:
«Il problema delle plusvalenze non è mai giunto alla nostra attenzione. Se posso osare, siamo andati anche a leggere la nuova relazione di Deloitte, che non effettua rilievi sul tema plusvalenze».