Un po’ di Guardiola, un po’ di Klopp, una spruzzata di Dortmund: è il Napoli patchwork (Gazzetta)
Dallo sfruttamento degli spazi e l'addio ai sistemi calcistici, al ruolo dei terzini, alla velocità. C'è anche il Bayern con Lobotka-Kimmich

Mp La Spezia 05/02/2023 - campionato di calcio serie A / Spezia-Napoli / foto Matteo Papini/Image Sport nella foto: esultanza gol Victor Osimhen
La Gazzetta oggi scrive perché il Napoli è una grande squadra fra le grandi d’Europa. Dopo tre giorni di calcio europeo e soprattutto due di Champions, è facile capire come la coppa dei Campioni non sia una passeggiata, nemmeno contro chi non ha molta dimestichezza con queste notti.
Ma l’outsider per eccellenza, cioè il Napoli, ha tutte le carte in regola per fare bene. Scrive la rosea: “Nella squadra di Spalletti, aspirante big, si vedono i segni caratteristici delle big di Champions“.
A partire dallo schema di gioco, anzi dal sistema. Spalletti ha fatto sui il mantra di Guardiola sull’importanza degli spazi:
“Se però il visionario Guardiola spiega che «lo spazio è il centravanti» spalanca inevitabilmente nuovi orizzonti nell’analisi del gioco. Spalletti è stato uno dei primi a sintonizzarsi, estremizzando forse il concetto: «I sistemi non esistono più nel calcio, ormai è tutta una questione di spazi lasciati dagli avversari. Devi essere veloce per individuarli e conoscere il momento giusto per colpire, devi avere il coraggio di fare la mossa anche se pressato».”
Mario Rui e Di Lorenzo come Alexander-Arnold e Robertson del Liverpool. Molto più che terzini. Sono attaccanti, registi, mezzali, giocatori a tutto campo:
“Alexander-Arnold a destra e Robertson a sinistra hanno reinventato il ruolo dei terzini, diventando attaccanti, registi, mezzali, uominicross. I più simili sono Di Lorenzo e Mario Rui, stabilmente ali aggiunte: giocano in sintonia con Politano (o Lozano) e Kvara, propongono affondi, sovrapposizioni e triangoli nello stretto che saltano difese schierate in blocco.”
E poi Lobotka, la locomotiva della macchina perfetta di Spalletti. Come Kimmich nel Bayern Monaco:
“Lobotka centro di gravità come Kimmich-Bayern. Una mediana a tre, quella di Spalletti, diretta da Lobotka, forse il giocatore cresciuto di più negli ultimi anni. Il Napoli può rinunciare a Zielinski e Anguissa, ma non allo slovacco che svolge un lavoro impressionante di impostazione bassa e protezione della palla in movimento, con visione di gioco e agonismo da marcatore.”
Infine, altro tratto distintivo delle grandi d’Europa come il Napoli è la velocità. Secondo la Gazzetta, in questo senso, gli azzurri ricordano il Borussia Dortmund.