Florentino Perez: «Le partite sono meno attraenti e coinvolgenti, i giovani si allontanano»

A Tuttosport parla anche della Superlega: «Il calcio rischia di perdere la sua posizione di privilegio. Lo stadio si chiamerà sempre Santiago Bernabeu»

Florentino Perez liga Real Madrid Superlega Pallone d'Oro

Mg Milano 23/09/2019 - The Best Fifa Football Awards / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: Florentino Perez

Florentino Perez intervistato da Tuttosport. Ovviamente Florentino Perez (qui raccontato dal Nyt) parla della Superlega.

Presidente, come vede il futuro del calcio europeo?

«È una domanda che potrebbe richiedere una lunga risposta. Ma proverò a semplificare il concetto: negli ultimi vent’anni è arrivata una nuova generazione e il mondo è cambiato, tutto è cambiato nelle nostre vite, il calcio quindi non può non adeguarsi. Il calcio è l’unico sport veramente universale e globale, non possiamo permettere che altri sport che sono più organizzati e orientati al cambiamento e alla modernità possano sfruIl calcttare questo per togliere al calcio questa situazione di privilegio. Sto lavorando, come i miei predecessori e quelli ancora prima, per adeguarmi ai tempi che vivo: non possiamo consentire che i giovani amino sempre di meno il calcio perché le partite che offriamo sono meno attraenti e coinvolgenti. Non possiamo permetterlo, dobbiamo riflettere tutti insieme e dare ai giovani, che rappresentano il futuro, anche del calcio, quello che loro si aspettano da noi. Stiamo lavorando a questo e lotterò con tutta la mia forza perché il calcio non perda la sua posizione di privilegio e perché continui a essere il re degli sport in tutti i continenti».

Il Santiago Bernabeu, che state ristrutturando in modo spettacolare, avrà mai il suo nome? Ci sarà mai il Bernabeu-Perez?

«Mai! Lo stadio si chiamerà Santiago Bernabeu per tutta la sua vita. È lui che ha creato tutto questo, noi siamo dei prosecutori della sua opera. È lui che nel 1947 ha avuto l’idea di costruire questo stadio, all’epoca un progetto ambiziosissimo, è stato lui il primo a far viaggiare la squadra in America quando sembrava una follia, tutto quello che siamo adesso lo dobbiamo a lui. E poi il nome dello stadio è ormai un “marchio”. I giovani magari non sanno chi è stato Bernabeu, ma dicono: ci vediamo al Bernabeu. Se vogliono posso dedicarmi il centro sportivo, ma lo stadio sarà sempre Santiago Bernabeu».

Di Ancelotti dice:

«È sicuramente il migliore allenatore per il Real Madrid, perché ci conosce da tanti anni. Conosce i nostri valori e li sa trasmettere ai giocatori. Questo lo rende l’allenatore perfetto. È difficile trovare un allenatore migliore di Ancelotti».

Correlate