Tamberi: «Dopo le Olimpiadi ho arrancato un po’, mi mancavano le motivazioni»

Alla Gazzetta: «Devo cercarmi un nuovo allenatore. Ho bisogno di un preparatore atletico e di un coach, per rimanere al vertice» 

Tamberi Tokyo 2020

Tokyo (Giappone) 01/08/2021 - Atletica / Olimpiadi Tokyo 2020 / foto Imago/Image Sport nella foto: Gianmarco Tamberi

Sulla Gazzetta dello Sport un’intervista a Gianmarco Tamberi. Parla della scelta di separarsi da suo padre, che fino a pochi mesi fa è stato il suo coach.

«Mi attende una sfida importante: quella del nuovo allenatore. È come se dovessi dimostrare qualcosa. A me stesso e agli altri. Dopo la stagione olimpica è stato difficile trovare le giuste spinte. Ho fatto bene le gare più importanti dell’anno, dai Mondiali indoor a quelli all’aperto, dagli Europei alla finale di Diamond League. Ma per il resto ho arrancato proprio per mancanza di motivazioni. Adesso, invece, ho ben chiari gli obiettivi».

Conferma, quindi, che il sodalizio tecnico con papà Marco si è definitivamente interrotto?

«Non ci sentiamo praticamente dal giorno del matrimonio, dovremo incontrarci, ma per entrambi è giusto così. Eravamo sul filo da anni. Mi ha tolto dal campo di basket e mi ha portato all’oro olimpico. In coppia abbiamo raggiunto l’apice. Ora abbiamo bisogno di battere strade diverse. Ed è facile che il tutto si trasformi in opportunità».

Tamberi si allenerà da solo, da autodidatta, modello Mutaz Barshim?

«Ci ho pensato: ma ho bisogno di un preparatore atletico e di un coach. Mi dovranno aiutare a rimanere al vertice per due anni, senza stravolgere la mia routine, senza farmi correre rischi. A 30 anni è difficile cambiare».

A chi pensa? Andrà all’estero?

«Voglio confrontarmi con alcune persone. Ma credo proprio che continuerò a far base ad Ancona. Anche perché sono seguito da un team di primo piano – da uno staff sanitario al mental coach – messo insieme in tanti anni, al quale non voglio rinunciare».

Non ha nomi da indicare, per ora.

«Nomi per ora non ne ho. E nemmeno urgenza: ho esperienza sufficiente per gestirmi da solo per un po’».

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