Sconcerti sull’affare De Ketelaere: il prezzo è giusto, c’è un problema di fondo nella proprietà Milan
Sul CorSera: è strano che dopo mesi di trattative e accordi col giocatore si sia fermi da tanto per pochi milioni, Agnelli e Berlusconi avrebbero risolto con una telefonata

Mg Reggio Emilia 22/05/2022 - campionato di calcio serie A / Sassuolo-Milan / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: Paul Singer
“C’è stato qualcosa di strano nella trattativa per De Ketelaere“, scrive Mario Sconcerti sul Corriere della Sera.
“Il prezzo di De Ketelaere è indubbiamente alto, ma non è sbagliato. In più il Bruges è una società ricca, è uno dei grandi vivai del continente, non ha bisogno di soldi. Questo non da oggi. È strano allora che dopo un anno di osservazioni e viaggi, dopo mesi di trattative e perfino accordi col giocatore, ci si sia fermati così a lungo per pochissimi milioni“.
La trattativa fa emergere un problema di fondo che riguarda la nuova proprietà del Milan.
“Ma in questo caso mi sembra emergere un problema di fondo dei nuovi proprietari. Sono amministratori esatti, ragionano su investimenti certi e miglioramenti altrettanto automatici. Il calcio aumenta il rischio perché la produttività dell’acquisto non è mai certa. Per questo servono due cose di cui soprattutto i fondi d’investimento diffidano culturalmente: fantasia e sentimento”.
“Se hai indovinato l’uomo, se credi sia quello necessario e sei arrivato a pochissimi milioni dall’averlo, lo prendi con le lacrime agli occhi, ma lo prendi. Non c’è bisogno di avere proprietari brillanti, solo imprenditori che conoscono le oscillazioni del calcio”.
“Un giocatore bravo è un soggetto unico, puoi prenderne un altro, ma non avrai lui. È questo che i nuovi imprenditori in Italia non hanno ancora capito. La flessibilità del calcio porta cento modi per recuperare uno sforamento di budget di due-tre milioni: uno sponsor personale, abbonamenti, due amichevoli, un anno di ammortamento in più, ma soprattutto la valutazione del ragazzo stesso”.
“In parole semplici, Agnelli e Berlusconi avrebbero risolto con una telefonata personale, garantendo loro la piccola eterna differenza e salvando così anche l’extra budget”.