Emilio Sanchez: «Nadal non ha mai smesso di evolvere, tatticamente e tecnicamente è il migliore»
Su El Mundo: "Ormai è diventato un attaccante puro. Gioca per fare il vincente, gestisce geometrie e rotazioni, la sua trasformazione è impressionante"

Parigi (Francia) 05/06/2022 - finale Roland Garros / Nadal-Ruud / foto Imago/Image Sport nella foto: Rafael Nadal ONLY ITALY
Il dolore, sì. La fatica. La concentrazione, certo. L’abnegazione. Ma in questi giorni in cui la retorica ha sommerso – giustamente – Rafa Nadal, c’è un aspetto sottovalutato di questo incredibile campione: il suo tennis. L’evoluzione del suo gioco. Tecnica e tattica. E’ migliore di Federer e Djokovic? Può darsi, e non solo per i numeri e le statistiche. Lo spiega molto bene su El Mundo Emilio Sanchez Vicario, ex numero 7 del mondo, gran doppista.
“Negli ultimi anni Rafa ha fatto una continua evoluzione del suo gioco. Era già un ottimo difensore. Fin da bambino riusciva ad entrare in zona di contrattacco e ad essere anche offensivo con il dritto, ma sempre con la premessa che, una volta preso il controllo del campo, doveva mantenere quella posizione e dominare senza dare tregua al rivale. Il grande cambiamento è arrivato quando il suo team ha deciso di lavorare sulla difesa più avanzata, per poi attaccare per conquistare il punto”.
“Il cambiamento è stato sostanziale. Ora è proiettato in avanti, misurando perfettamente la traiettoria della sua palla e la sua profondità. Sapendo anche che le rotazioni ti permetteranno di massimizzare le traiettorie, le disegna come fosse un architetto. Colpisce dove vuole. Con spostamenti misurati e un identico punto di impatto palla dopo palla, sempre nella parte dell’arco di rimbalzo, dove puoi spingere, spingere e spingere ancora”.
E infatti, spiega, “questo Roland Garros è stato il torneo in cui Rafa ha servito e colpito di più al volo, in cui è entrato in campo per fare il vincente al primo colpo. È stato il più aggressivo di tutti”.
“Povero Rud. Quando una tale serie di colpi in pressione ti arriva addosso, è come un pugile che ha il suo rivale alle corde e chi si difende non riesce a tirare fuori le braccia. Rafa spinge e spinge il rivale senza dargli tregua. Prima lo faceva con effetti e palle alte, ora lo fa con vincenti e controllo totale del campo”.
“Sembra facile ma è la cosa più complessa che esiste nel nostro sport. Rafa è riuscito ad evolversi per continuare a competere. Cercare di cambiare il tuo gioco è difficile. Tatticamente, ha dato un’ulteriore svolta. Ha dimostrato di essere il numero uno a livello tecnico: con tutte le modifiche apportate potremmo metterlo in cima. Inoltre, la sua lettura del gioco è davvero notevole, come decifra la geometria del campo. Rafa sta vincendo la partita per essere il miglior giocatore di tutti i tempi (GOAT), non solo nei risultati ma in tutte le sfaccettature del gioco”.