Barbano: «L’unico che ci ha creduto è stato Spalletti, il Napoli ha un deficit di managerialità»

Sul Cosport: “c'è uno scarico collettivo di responsabilità, una mancanza di filtro che rinvia tutti i nodi gestionali al rapporto personale tra il presidente-padrone e i singoli”

De Laurentiis

An Milano 18/01/2013 - assemblea elettiva Lega serie A / foto Andrea Ninni/Image Sport nella foto: Aurelio De Laurentiis

I motivi della frenata del Napoli: dalla solita fragilità psicologica, alla mancanza di coesione con la società. Ne scrive Alessandro Barbano condirettore del Corriere dello Sport. Si sofferma su Spalletti:

Il parziale insuccesso della stagione azzurra è il frutto di una insufficiente fiducia che a tutti i livelli ha rappresentato un handicap. L’unico che ci ha creduto è parso Spalletti, un tecnico che con costante applicazione ha valorizzato le risorse inespresse e ha portato un aggiornamento tattico che rispecchia le attitudini offensive della squadra. Con lui bisogna riprovarci.

Barbano scrive di fragilità psicologica

nella leadership degli azzurri migliori un’incompiutezza che si rivela nei momenti decisivi e che pesa come un’immaturità. Vale per Zielinski come per Fabian Ruiz, e per lo stesso Insigne.

Ma c’è anche qualcosa nel rapporto tra società e squadra che da sempre non funziona come dovrebbe, e che produce uno scarico collettivo di responsabilità, con l’effetto di accentuare quella fragilità. Si tratta di una mancanza di filtro, che rinvia tutti i nodi gestionali al rapporto personale tra il presidente-padrone e i singoli. È un deficit di managerialità che affligge molti club in Italia e che finisce per sortire un effetto indiretto sul risultato sportivo.

 

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