Balotelli: «A una parte di italiani non piaccio, ma forse ora che hanno bisogno di me cambieranno idea»

A The Athletic: «La maggior parte delle cose che la gente pensa di me è falsa. Messi e Ronaldo? A livello di qualità non ho nulla da invidiargli».

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Db Bologna 07/09/2018 - Uefa Nations League / Italia-Polonia / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Mario Balotelli

Su The Athletic, l’ex difensore inglese di origini nigeriane Chinedum “Nedum” Onuoha intervista Mario Balotelli. A proposito di Messi e Ronaldo, dice:

«Ho perso alcune occasioni per essere a quel livello. Ma sono sicuro al 100% che la mia qualità sia allo stesso loro livello. Al giorno d’oggi non posso dire di essere bravo come Ronaldo, perché Ronaldo ha vinto quanti palloni d’oro? Cinque? Non puoi paragonarti a Messi e Ronaldo, nessuno può. Ma se stiamo parlando solo di qualità, qualità del calcio, non ho nulla di cui essere geloso, ad essere onesto».

Onuoha è stato compagno di squadra di Balotelli al City. Di quei tempi, Super Mario dice:

«Penso che sia stato il mio più grande errore, lasciare la città. Anche nell’anno in cui sono partito, ho giocato molto bene a Milano per un anno e mezzo, ma dopo ho avuto qualche problema. E ora che sono più grande, so che non avrei dovuto lasciare la città in quel momento. Tutti questi anni hanno visto la città migliorare, migliorare e migliorare. Se avessi avuto la mia mentalità di adesso quando ero al City, probabilmente un pallone d’oro l’avrei potuto vincere, ne sono sicuro. Ma sai, quando cresci, maturi di più».

Dei suoi tempi inglesi racconta:

«Hanno creato tante storie, hanno creato il Mario Balotelli in Inghilterra. Ma ad essere onesti, ero più tranquillo di quanto pensassero. Ma probabilmente alla gente piace anche questa parte. Il più delle volte, non era vero. A volte sì… ma il più delle volte, no. La maggior parte delle cose che la gente pensa di me, non sono reali. Sai quante notizie sono uscite (su di me) nei due, tre anni in cui sono stato in Inghilterra? Tipo, ogni giorno. Non avrei avuto nemmeno il tempo di allenarmi, avrei dovuto stare al telefono per cercare di spiegarmi ogni volta. Se potessi tornare indietro a quel tempo risponderei e direi di smettere di creare storie perché nella mia carriera, quelle cose mi sono venute un po’ contro».

Balotelli racconta che a cambiarlo è stata la nascita dei suoi figli e la responsabilità conseguente.

Sulla possibilità di venire convocato in Nazionale:

«L’unico obiettivo che ho è andare in Nazionale e cercare di guidare l’Italia ai Mondiali, e anche cercare di rientrare tra i primi tre posti nella Super Lig turca, qui con l’Adana. So che non è facile, ma sono probabilmente i due obiettivi che mi vengono in mente, le cose più importanti in questo momento».

Continua:

«Voglio solo tornare in Nazionale. Gli ultimi due anni non sono stati molto facili per me, tra Monza e Brescia. Anch’io ho avuto delle ferite. Per me, la normalità dovrebbe essere essere nella Nazionale. La cosa che non è normale è quando non ci sono. Quindi, ovviamente, sto lavorando per essere lì a marzo quando avremo gli spareggi e spero che Mancini mi sceglierà».

Sul razzismo:

«Sono afro-italiano. E sono molto orgoglioso di essere entrambe le cose. Le persone si preoccupano solo quando hanno bisogno di te. L’ho visto molte volte con giocatori diversi nel mondo. Le persone si preoccupano, ti amano, quando hanno bisogno di te. Quando non hanno bisogno di te, ti odiano. Cominciano a dire cose razziste e stupide. Non si tratta degli italiani, ma ci sono alcune parti d’Italia a cui posso dire che non piaccio. Ma ora, forse perché hanno bisogno di me, cambieranno idea. Ma non appena le cose vanno male, torneranno indietro e mi insulteranno».

Sul momento attuale:

«In questo momento non ci sono molte persone che parlano male di me. Sono molto tranquillo. Non faccio niente di speciale. Mi alleno sempre. Grazie a Dio, vivo in una città dove non c’è molto da fare. Puoi andare al cinema o qualcosa del genere, quindi non c’è davvero nulla di cui parlare qui. E questo è quello che voglio sempre, voglio che la gente parli di calcio, non della mia vita, sai, e questo sta accadendo ora quindi sono felice di questo».

 

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