Papu Gomez: «Questo è un calcio per centometristi, il mio segreto è “marcare” l’arbitro»
A El Pais: "Ora regnano i velocisti, come Mbappé o Haaland. Giganti che fanno i 100 metri in 11 secondi. Io seguo l'arbitro. Lui è sempre nella migliore posizione per controllare il gioco"

Il Papu Gomez ha rilasciato una lunga intervista a El Pais, e stavolta non ha parlato del suo passato “tribolato” con l’Atalanta. Però ha fotografato il calcio moderno da un punto di vista privilegiato: quello del piccolo fantasista furbo, tecnico, in un mondo di giganti velocissimi.
“In Spagna il calcio è più veloce. C’è una differenza con l’Italia in termini di campi da gioco. Qui la palla corre molto più veloce. In Italia tutte le squadre ti aspettano di più e sono tatticamente più ordinate. In Spagna il gioco è più avanti e indietro, e il ritmo è molto più alto”.
“Ma è tutto il calcio che è cambiato negli ultimi 15 anni, quando cominciai io. Oggi, se non hai il fisico, ti ignorano. Cerco di fare la differenza con altre cose, con la velocità, pensando prima dell’avversario, con il dribbling, cercando di non cadere… Se mi scontro con uno alto 1,90 perderò sempre. Quindi uso altre armi perché non posso schiantarmi. Ora regnano i velocisti, come Mbappé o Haaland. Sono rimasti pochi che su una mattonella saltano l’uomo. Leo Messi è uno di quelli e dopo di lui c’è Neymar. Mi piace quel tipo di calcio. Ora vogliono giocatori grandi e veloci che possano fare i 100 metri in 11 secondi”.
Il suo segreto è anche… tattico. Gomez “marca” l’arbitro, lo segue per capire meglio dove trovarsi nel centro del gioco.
“Cerco di vedere dov’è l’arbitro per posizionarmi bene, perché lui è sempre la persona meglio posizionata per controllare tutti i 22 giocatori. Mi metto dov’è lui, per poter giocare più liberamente“.