Sacchi: “La Nazionale fondata su valori sconosciuti alla nostra cultura individualistica”
Sulla Gazzetta l'elogio di Mancini: “l’esaltazione del gruppo e del lavoro, l'importanza del fare squadra: un concetto dimenticato in Italia”

As Roma 12/10/2019 - qualificazione Europeo 2020 / Italia-Grecia / foto Antonello Sammarco/Image Sport nella foto: Roberto Mancini
Arrigo Sacchi, sulla Gazzetta, tesse l’elogio della Nazionale di Mancini.
Ha proposto un calcio innovativo e coraggioso, affidandosi a qualche anziano e a un gruppo di ragazzi pieni di entusiasmo e volontà. I sentimenti non nobili come l’invidia, il protagonismo eccessivo, le gelosie e la furbizia sono stati travolti da sentimenti nobili come l’entusiasmo, la generosità, la passione, la modestia e l’intelligenza di questo meraviglioso team azzurro.
Questa squadra ci sta facendo rivalutare valori ormai quasi sconosciuti alla nostra cultura individualista: è l’esaltazione del gruppo e del lavoro. In questo contesto può succedere che Locatelli, uno dei meno brillanti nell’incontro con la Turchia, si trasformi con la Svizzera nell’uomo-partita.
Quanto sarebbe importante fare squadra! Purtroppo il nostro è un Paese in cui è la cosa più improbabile. Anche nel calcio si è sempre pensato che il singolo dovesse caricarsi sulle spalle tutta la squadra.