Gosens: «Ronaldo rifiutò di darmi la sua maglia, mi fece sentire piccolo piccolo»

Il calciatore dell'Atalanta si racconta in un'autobiografia. "Mi volevano allo Schalke 04, era il mio sogno, ma l'Atalanta non ha voluto lasciarmi andare per nessun motivo"

gosens

Il calciatore dell’Atalanta Robin Gosens ha scritto la propria autobiografia, in uscita giovedì prossimo. Sportmediaset ne ha fornito alcune anticipazioni. In particolare uno stralcio in cui Gosens racconta di quando chiese la maglia a Cristiano Ronaldo dopo un match tra Atalanta e Juventus. E Ronaldo gliela negò.

“Dopo la partita contro la Juventus, ho cercato di realizzare il mio sogno di avere la maglia di Ronaldo. Dopo il fischio finale sono andato da lui, non sono nemmeno andato dal pubblico per festeggiare… ma Ronaldo non ha accettato. Gli ho chiesto: ‘Cristiano, posso avere la tua maglietta? Non mi ha nemmeno guardato, ha detto solo: ‘No!’. Ero completamente arrossito e mi vergognavo. Sono andato via e mi sono sentito piccolo. Hai presente quel momento in cui accade qualcosa di imbarazzante e ti guardi intorno per vedere se qualcuno l’ha notato? È quello che ho provato e ho cercato di nasconderlo”.

Gosens racconta anche di essere stato vicino ad indossare la maglia dello Schalke 04, un suo sogno, ma che tutto naufragò per il rifiuto dell’Atalanta a lasciarlo andare. Accadde tutto durante i festeggiamenti per la qualificazione in Champions. Mentre tornava a casa con la squadra ricevette un messaggio del direttore tecnico del club tedesco che gli diceva: “Ciao Robin, saresti interessato all’argomento S04? David Wagner parlerà con il tuo agente lunedì. Buoni festeggiamenti stasera e buona fortuna”.

Gosens racconta:

“Sapevo esattamente quello che volevo. Trasferirmi allo Schalke non solo avrebbe realizzato il mio sogno della Bundesliga, ma anche di giocare nel mio club del cuore. Andai in vacanza in attesa di novità dal mio agente e lo Schalke era anche disponibile ad accontentare le mie richieste. Ma l’Atalanta non ha voluto lasciarmi andare per nessun motivo”.

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