Krol e il calcio olandese: «Cruyff era bravo anche in porta, dirigeva i giocatori in campo»

Alla Gazzetta: «Era l'intelligenza in persona. Quel gioco fu il risultato di tanti allenamenti. La regola del fuorigioco non era così fiscale».

krol

La Gazzetta dello Sport celebra i cinquant’anni della prima Coppa dei Campioni vinta dall’Ajax e intervista Rudy Krol uno dei protagonisti di quella squadra. L’intervista è di Mimmo Malfitano.

«Quel gioco è stato il risultato di tanti allenamenti e tante partite amichevoli che venivano organizzate due volte a settimana contro squadre dilettanti. Eravamo lì a provare e riprovare gli schemi. A nostro favore c’era anche una regola del fuorigioco che non era così fiscale come adesso. Il sistema di Michels è sempre stato coinvolgente per ogni giocatore, in tutte le fasi. Era importante saper occupare lo spazio e noi lo facevamo in continuazione. Siamo via via migliorati in questi meccanismi. Ciascuno copriva la parte di campo di sua competenza, senza mai fermarsi. Un lavoro dispendioso sotto l’aspetto fisico, ma di grande qualità».

Cruyff

«Lui era l’intelligenza in persona, era il braccio destro dell’allenatore. Era furbo e intelligente, poteva giocare ovunque. È stato anche un buon portiere! Dirigeva i giocatori, li faceva andare dove pensava che dovessero farsi trovare. Senza di lui chissà se avremmo vinto tanto».

Le due finali mondiali perse

«Nel 1974 eravamo più forti della Germania Ovest, ma in finale l’emozione fu tanta. Dominammo, poi Muller ci castigò, una vera ingiustizia. Nel 1978 in Argentina c’era una brutta atmosfera per causa del regime militare e anche quella volta giocammo la finale contro il Paese organizzatore. Se avessimo giocato altrove, le avremmo vinte entrambe quelle finali»

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