Il Guardian: “Il calcio europeo vuole espandersi e Agnelli è il suo Grande Stregone”

"Il calcio europeo funziona come gli universi della Marvel. Ma il multiverso presentato da Agnelli è follia"

la superlega

All’estero, complice anche la prematura eliminazione della Juve dalla Champions, tutti i principali quotidiani sportivi europei stanno commentando la politica di rivoluzione del calcio che Andrea Agnelli ha raccontato un paio di giorni fa in qualità di presidente dell’ECA. Non solo il resoconto, la cronaca. Ma proprio critiche ed editoriali, a tratti anche molto duri, come quell’Independent. Sui giornali Italiani il silenzio.

Il Guardian nel suo editoriale firmato da Paul MacInnes paragona il calcio europeo ai mondi dei supereroi Marvel: “Sono forme di intrattenimento molto popolari, in competizione per gli occhi nel mercato globale. Hanno fan tradizionali che ricordano le cose come erano una volta e coloro che vogliono un prodotto che rifletta le loro vite adesso. Ognuno di loro vanta un elenco di nomi che variano in termini di riconoscimento (per ogni Incredible Hulk o Barcelona, ​​c’è un Moon Knight o un Krasnodar) e in questo momento stanno organizzando il loro prossimo capitolo”.

“Per la Marvel si tratta di espansione: più programmi TV, più personaggi e più film. Le potenze del calcio europeo vogliono una crescita simile, ma in quale direzione? A candidarsi come Stregone Supremo del calcio questa settimana è stato Andrea Agnelli e il multiverso di possibilità che ha presentato ha colpito molti per la sua follia“.

Una follia che Agnelli ha presentato come “futura normalità”, tipo l’idea di bloccare il mercato tra i club che partecipano alla Champions.

Agnelli ha detto che questa idea dovrebbe essere sul tavolo quando arriverà il momento, nel 2024, per l’ECA di rinnovare il suo “protocollo d’intesa” con l’Uefa. Si tratta – spiega il Guardian – di un documento che detta i termini in base ai quali i due organi lavoreranno insieme a vantaggio l’uno dell’altro e del gioco. La sua versione più recente, del 2019, “sembra un trattato di pace”.

Al centro dell’accordo c’è il lavoro del Comitato Competizioni per Club (CCC). È il CCC che decide “qualsiasi questione che abbia un impatto materiale sulle competizioni per i club UEFA”, inclusa la riforma dei tornei e, sì, chi prende più soldi. L’ECA è rappresentata nel CCC ma, per apportare eventuali modifiche, il CCC deve far approvare i propri piani dalla leadership della Uefa. Ora sono in fase di stallo.

Per il Guardian quelle di Agnelli non sono semplici provocazioni, sono uno strappo nella trattativa politica. C’è in gioco una lotta di potere.

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