Sconcerti: il Real è come un vecchio imperatore obeso, l’Atalanta non ha giocato
La squadra di Zidane è l’ombra di se stessa. Ha "lo sguardo sempre rivolto al giudice in cerca di un favore qualunque". I bergamaschi non hanno fatto un tiro in porta

“È stata una partita di sofferenza comune. Per l’Atalanta, perché ha giocato senza il suo regista per quasi tutto il tempo. Per il Real che è l’ombra di se stesso e gioca come un vecchio imperatore obeso, con lo sguardo sempre rivolto al giudice in cerca di un favore qualunque”.
Lo scrive Mario Sconcerti sul Corriere della Sera a proposito di Atalanta-Real Madrid, partita condizionata da “un capriccio dell’arbitro”, ovvero l’espulsione di Freuler.
Il Real, scrive, ha segnato nel finale della partita, quando ha tirato in porta per la prima volta. L’Atalanta ha giocato in dieci,
“ma non ha fatto un tiro in porta, ha passato poche volte la metà campo, è rimasta sempre dentro il palleggio del Real”.
La squadra di Gasperini, per quanto possa essere stata condizionata dall’assenza improvvisa di Freuler,
“non ha mai giocato davvero la partita, ha sempre subito il fascino dell’avversario, guardandolo da lontano. Aveva il diritto di subire, non con quella costanza”.
Il Real ha un grande allenatore, scrive Sconcerti, ma non è una grande squadra.
“Per questo viene da pensare che anche in dieci l’Atalanta abbia giocato male, abbia perso la sua natura, si sia lasciata condizionare”.
L’espulsione di Freuler non c’era, ma “non si può coprire il non senso della partita solo con questo”.